Materne estive, l’altolà dei sindacati «In classe non prima del 5 settembre»
Il documento della rsu contro l’apertura il 3. Ma il Comune insiste: la data resta quella
La lettera dei sindacati, dopo una lunga gestazione, è partita ieri pomeriggio. Destinatari: la direttrice ad interim della Istituzione educazione e scuola (Ies) Miriam Pepe, la vicesindaco Marilena Pillati, il direttore generale del Comune Valerio Montalto. In sostanza uno stop, soprattutto per i tempi stretti, a quella che per Palazzo d’Accursio non è una proposta ma un dato di fatto da cui, a quanto pare, non si torna più indietro. Una soluzione, l’apertura anticipata delle scuole d’infanzia, con cui l’amministrazione voleva superare definitivamente i centri estivi a luglio e appianare il conflitto con le maestre comunali. Ma all’orizzonte si profila invece un altro scontro.
«In considerazione dell’approssimarsi della fine dell’anno educativo — scrivono i sindacati — e preso atto che non si è aperta alcuna discussione in seno alla rsu sulla proposta dell’amministrazione di aprire le scuole dell’infanzia all’utenza il 3 settembre, la rsu resta in attesa di approfondimento in merito». I sindacati, dunque, mettono subito i paletti: «Fino al 31 agosto nulla è dovuto». Il che significa, rispetto alla richiesta di Palazzo d’Accursio di avere il personale a scuola già dal 27 agosto, che nessuno rientrerà dalle ferie prima: perché «l’anno scolastico 2017-2018 si conclude il 31 agosto». Questo il paletto sul rientro del personale a scuola. Quindi le proposte rivolte all’amministrazione. «Per il prossimo anno scolastico — scrive la rsu — la programmazione del monte ore annuo, tenuto conto del calendario scolastico, deve essere condivisa con gli organi collegiali».
Ma soprattutto si chiede «la presa in servizio dei docenti il 3 e 4 settembre per il riordino, l’allestimento delle sezioni e l’organizzazione, giornate da conteggiarsi come monte ore». Quindi: «La scuola aprirà all’utenza il 5 settembre. Considerato che ai genitori dei nuovi bambini iscritti è già stata inviata la lettera che prevede nella prima settimana di settembre le merende gioco, si propone per l’anno scolastico 2018-2019 che nei primi tre giorni dedicati all’utenza, si preveda la chiusura per tutti alle ore 14». Alla fine della loro lettera, infine, i sindacati chiedono che l’amministrazione rifletta «in tempi brevissimi» sulle proposte e di proseguire a quel punto la discussione.
«Questo ennesimo tentativo di nuova “sperimentazione” — scrive Sgb — conferma il nostro giudizio negativo su tutta la gestione Ies delle scuole e dei nidi dell’infanzia, che determina confusione e precarizzazione nei servizi pubblici». Molto critica anche la Cisl: «C’è un’assoluta mancanza di progettazione dei servizi 0-6 — dice Cristina Fini — e ne sono prova il fallimento sul mese di luglio, l’incapacità totale di armonizzare il contratto enti locali e quello scuola, la chiusura sul part-time dei lavoratori. Senza contare che la novità del 3 settembre comporta una modifica della programmazione degli inserimenti dei nuovi bimbi e un disagio per le famiglie». Per la Cgil la novità annunciata dal Comune porta con sé una serie di problemi organizzativi. «È una proposta che non ci aspettavamo e che risponde alla maggior parte delle problematiche sollevate dai lavoratori — dice Elena Giustozzi — ma ci sarà bisogno di utilizzare i primi giorni del mese di settembre per fare le attività preparatorie. Il nostro obiettivo, se la risposta del Comune alle nostre ipotesi di mediazione fosse celere, è di andare in assemblea dai lavoratori».
Ma Palazzo d’Accursio ha già deciso e sulla data d’inizio della scuola dell’infanzia è intransigente. «I bambini — dicono dal Comune — dovranno essere accolti a scuola il 3 settembre. Quella è la data d’inizio delle scuole comunali. Poi magari si può prevedere che vadano solo mezza giornata o facciano la merenda gioco. Va bene un ingresso a scuola graduale. Ma la data resta il 3 settembre».
Cristina Fini (Cisl) Manca la progettazione dei servizi 0-6, la prova è il fallimento sul mese di luglio
” Elena Giustozzi (Cgil) Se il Comune ascolterà la nostra proposta di mediazione andremo in assemblea dai lavoratori