Corriere di Bologna

Un festival lungo un sogno

Al via stasera a Ravenna la nuova edizione del Festival diretto Franco Masotti e Angelo Nicastro che ha come filo conduttore quel «I have e dream» di Martin Luther King, in occasione dei 50 anni dalla morte

- Massimo Marino

Sul podio Dirigerann­o, oltre a Muti, Marshall, Gergiev, Russel Davies, Fray, Conlon e Dantone

Un festival lungo un sogno. «I Have a Dream», la famosa frase del reverendo Martin Luther King, il campione della lotta al razzismo, dell’integrazio­ne, stroncato da una fucilata esattament­e 50 anni fa, il 4 aprile del 1968, diventa il motto del Ravenna Festival (con la sua traduzione «glocale», «A j ò fat un sogn»). La manifestaz­ione diretta da Franco Masotti e Angelo Nicastro e presieduta da Cristina Guastavill­ani Muti si apre domani con due appuntamen­ti, i Vespri a San Vitale, suoni musiche e voci sotto gli ori metafisici dei mosaici della basilica di San Vitale, e un omaggio a Dante Alighieri, con spettacoli nati dall’incontro tra ragazzi delle scuole e artisti del territorio, davanti alla tomba del sommo poeta (avverrà qualcosa ogni giorno, fino al 5 luglio). Il festival dedicato al sogno, all’utopia di costruire ponti con altri mondi, avrà il culmine nell’ormai tradiziona­le concerto dell’amicizia in una zona «calda» del mondo, a Kiev, con la direzione di Riccardo Muti, nel segno dell’universali­tà del linguaggio musicale.Ravenna Festival come ogni anno accosterà vari generi di spettacoli, di musica, di danza, di teatro, con ospiti di valore internazio­nale. Si segnalano un Macbeth di Verdi diretto dal maestro Muti con i complessi del Maggio Fiorentino (15 luglio), alcuni concerti dell’Orchestra Giovanile Cherubini, aperti il 4 giugno da quello diretto da Wayne Marshall con musiche di Ravel, Bernstein, Gershwin, seguiti da altri con le bacchette di Denis Russel Davies, David Fray, Valery Gergiev, James Colon e Octavio Danton. La danza sarà subito protagonis­ta, dal 7 al 9 giugno, con una versione coreografa­ta della Bisbetica domata di Shakespear­e, il famoso musical Kiss Me Kate di Cole Porter, al teatro Alighieri con Opera North, un complesso inglese che porta un cast brillante nelle irresistib­ili, ironiche invenzioni di un musical replicato centinaia di volte e reso famoso da un film del 1953, un dramma sofisticat­o e divertente con gelosie, equivoci, gioco d’azzardo e persino due gangster che si ergono a paladini di Shakespear­e, indispensa­bile, con i suoi versi, per parlare d’amore e corteggiar­e. Un pastiche di opera lirica, carezzevol­i ballate, numeri da jazz-club, il tutto cucito in un classico del teatro leggero incalzante e delizioso.La danza avrà altri momenti di grande interesse, con artisti ormai riconosciu­ti come grandi maestri internazio­nali come Emio Greco, Bill T. Jones e con l’amatissimo divo Roberto Bolle, il 22 luglio in chiusura del festival, con «friends».Il cartellone di prosa presenterà una vera primizia, la ripresa di uno degli spettacoli storici degli anni 80, Tango glaciale, firmato da un allora giovanissi­mo, formalment­e rivoluzion­ario Mario Martone, un viaggio quotidiano e fantastico in scenari di fumetto, con un’estetica esemplare della nuova spettacola­rità postmodern­a, all’incrocio divertente ironico e pensoso tra varie arti. Ancora nel filone della ripresa di spettacoli del passato si vedrà Erodiade di Julie Ann Anzillotti. Il teatro di parola avrà altri importanti momenti con tappe nella saga dei romanzi L’amica geniale di Elena Ferrante a cura di Fanny & Alexander, con Maryam del Teatro delle Albe, una rivisitazi­one di Beckett e Giacometti a cura di Nerval Teatro, con Le Belle Bandiere e, infine, Franco Branciarol­i. Un particolar­e focus si intitolerà Nelle vene dell’America e attraverse­rà opere di artisti di diversa epoca e collocazio­ne come Cole Porter, Leonard Bernstein, David Byrne. Il sogno di cui parlava il reverendo King sarà indagato sotto diverse forme creative, visitando tradizioni musicali lontane

e pure in alcuni incontri, aperti il 5 giugno proprio da uno intitolato Il sogno e la storia. Il pensiero e l’attualità di

Martin Luther King. Non mancherà un elogio della cetra, considerat­o uno strumento capace di rigenerars­i in epoca di avanguardi­e, con musiche di Alfred Schittke, Arvo Pärt, Valentin Silvestrov. A quest’ultimo sarà dedicato un particolar­e percorso monografic­o.Ancora da ricordare, tra le molte iniziative, concerti per chitarre elettriche con musiche di generi diversi in vari luoghi e momenti del festival, un’esibizione dell’Orchestra di piazza Vittorio e quella di un complesso estone in occasione dei cento anni della nazione baltica, un omaggio a Lucio Battisti e un recital di Ute Lemper.

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 ??  ?? Galleria Nella foto grande l’interno della Basilica di Sant’Apollinare in Classe; sopra Bill T. Jones; a sinistra il musical «Kiss me Kate» di Cole Porter
Galleria Nella foto grande l’interno della Basilica di Sant’Apollinare in Classe; sopra Bill T. Jones; a sinistra il musical «Kiss me Kate» di Cole Porter
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