Pensare per immagini Gli incontri del Mulino
Da martedì quattro appuntamenti al San Domenico
Grandi icone del passato che continuano a parlarci e a provocarci. Come Number 1A di Jackson Pollock, immagine emblematica della sopravvivenza dei nativi americani e della colonizzazione europea. Realizzata con la tecnica del «dripping», facendo sgocciolare dall’alto il colore sulla tela stesa a terra.
Da immagini che sintetizzano il pensiero è nata l’agile collana «Icone» della casa editrice il Mulino, a cura di Massimo Cacciari, che ha ispirato l’ottava edizione della rassegna di serate a cura di Mulino e Centro San Domenico nel magnifico chiostro all’aperto di San Domenico. «Icone. Pensare per immagini» si compone di quattro incontri, introdotti dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, che partiranno proprio dalla proiezione di un’immagine. Avvio di un dibattito che, come nel caso di «Regole e caso» martedì 5, prenderà le mosse dalla tecnica di Pollock che porterà Paolo Legrenzi, professore emerito di Psicologia cognitiva a Ca’ Foscari, e il fisico Guido Tonelli, tra gli scopritori del Bosone di Higgs al Cern di Ginevra, a interrogarsi sul rapporto tra casualità e progettazione.
Il 12 giugno Sergio Givone, professore emerito di Estetica a Firenze, e l’italianista e narratore Marco Santagata seguiranno il viaggio iniziatico di conoscenza del Viandante sul mare di nebbia di Friedrich, con il suo sguardo che si perde oltre la linea dell’orizzonte. Il 19 Massimo Cacciari dialogherà con Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa di quelle «Icone imprescindibili» su cui si fonda l’essenza del Cristianesimo.
Con L’ascesa al calvario di Pieter Brueghel il Vecchio e la Cena in Emmaus di Rembrandt a rappresentare la croce e la resurrezione. «Non si tratta di illustrazioni — sottolinea Alessia Graziano del Mulino — ma di concetti che senza quelle immagini non sarebbero mai venute fuori». L’incontro conclusivo dell’iniziativa, sostenuta da Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte, G.D., Due Torri, Saca, Unicredit e Hotel Touring, sarà il 26 sul fallimento della modernità. Con Federico Vercellone, docente di Estetica a Torino, e il domenicano padre Paolo Garuti che inizieranno dall’installazione «I Sette Palazzi Celesti». Realizzata a Milano dal tedesco Anselm Kiefer, allievo di Beuys, sul simbolico cammino d’ascesa spirituale dell’uomo verso Dio.
Per seguire gli incontri, dalle 21.15, è consigliata la prenotazione a centrosandomenicobo@gmail.com o a info@mulino.it.