Corriere di Bologna

Driscoll, stella di Boston «Virtus, che nostalgia»

Festeggiat­o a Bologna il campione americano Bucci: «Giocatore di gran classe ed eleganza»

- Luca Aquino

” Quando a fine campionato rientravo negli Stati Uniti, dopo un mese trascorso là volevo già tornare a casa: a Bologna

Continua il periodo di amarcord Virtus. Celebrato il ventennale del tiro da quattro di Danilovic, ieri è stata la volta di Terry Driscoll. Il 70enne di Boston è stato una delle stelle bianconere più amate negli anni ‘70, vincendo uno scudetto da giocatore (1976) e due in due anni da allenatore (1979 e 1980). Accompagna­to dalla moglie Susan in questo viaggio bolognese, ad accoglierl­o alla Palestra Porelli un centinaio di persone fra ex compagni di squadra tifosi «attempati» per i quali è stato un idolo.

«In estate, a fine campionato, tornavo negli Stati Uniti, ma dopo un mese là avevo voglia di tornare a casa. A Bologna», dice Driscoll in un eccellente italiano.

Presentato dal presidente odierno Alberto Bucci («Un giocatore di classe, elegante, che ha lasciato il segno non solo per il modo di giocare ma anche per il suo modo d’essere»), con i ricordi di Gianfranco Civolani e del suo compagno di doppio tennistico Giorgio Comaschi, Driscoll ha ripercorso la sua esperienza virtussina. Era arrivato nel 1969, ma si ruppe la caviglia in una stagione nella quale i bianconeri si salvarono agli spareggi. Dopo quattro anni in Nba, nel 1975-76 tornò, fortemente voluto dall’Avvocato Porelli, vincendo uno scudetto che mancava da 20 anni con Dan Peterson allenatore. «Non sarei mai potuto tornare senza il coraggio di mia moglie, che accettò nonostante un figlio di 4 mesi — ricorda Driscoll —. Nella mia prima esperienza qui, la gente mi sostenne anche nei momenti più difficili e così rimase la porta aperta per il mio ritorno. Mai mi sarei però aspettato che sarebbe andata così. Essere considerat­o un uomo che ha contribuit­o alla storia della Virtus mi rende orgoglioso ed è tutto merito dell’Avvocato Porelli. Se la Virtus è quella che conosciamo oggi lo dobbiamo a lui, per noi che amiamo questa società lui ha rappresent­ato tutto».

Tornando all’attualità, questi sono i giorni più caldi nella rincorsa al nuovo allenatore bianconero. La trattativa con Andrea Trinchieri continua ma negli ultimi giorni è in fase di stallo. Fra il weekend e l’inizio della prossima settimana, all’Arcoveggio cercherann­o di capire se questa è una trattativa che può avere sbocchi o se la distanza fra le parti è insormonta­bile. Questa sera Trinchieri sarà al PalaDozza in compagnia dell’amico Max Menetti per gara 3 delle semifinali playoff di A2 fra Fortitudo e Casale, la squadra del futuro ds bianconero Marco Martelli.

L’ipotesi che i due possano vedersi in giornata, dopo il precedente incontro del tecnico con Dalla Salda, non è improbabil­e. La Virtus in questo momento sta esplorando concretame­nte solo l’opzione Trinchieri. L’ex allenatore del Bamberg viene ritenuto il profilo giusto per il lancio di un progetto di alto livello e sarebbe pronta anche a uno sforzo economico superiore al preventiva­to. Alternativ­e calde al momento non ce ne sono, in una lista di nomi che comprende Djordjevic, Scariolo e Buscaglia.

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