Corriere di Bologna

Welfare, Lega e M5S si spaccano

In Viale Aldo Moro non regge l’alleanza giallo-verde mentre il governo chiede la fiducia alle Camere I pentastell­ati votano con il Pd il Reddito di solidariet­à, no del Carroccio: favoriti gli stranieri

- Marina Amaduzzi marina.amaduzzi@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si allarga il Reddito di solidariet­à in Emilia-Romagna che viene equiparato al Reddito di inclusione voluto dal governo Gentiloni. Un provvedime­nto votato in Assemblea legislativ­a anche dai 5 Stelle ma con il voto contrario della Lega. E così la maggioranz­a gialloverd­e mentre votava la fiducia al Governo Conte a Roma andava in frantumi in Emilia-Romagna. «Un paradosso», dichiara la dem Elisabetta Gualmini. «È un provvedime­nto che favorisce gli stranieri», attacca Daniele Marchetti, consiglier­e della Lega.

Si allarga il Reddito di solidariet­à in Emilia-Romagna, che viene equiparato al Reddito di inclusione del governo Gentiloni e può essere così richiesto da più persone, per più tempo e per un importo che potrà crescere. Un provvedime­nto votato in Assemblea legislativ­a anche dai 5 Stelle ma con il voto contrario della Lega. E così la maggioranz­a gialloverd­e, proprio nel giorno della fiducia al governo Conte a Roma, va in frantumi in Emilia-Romagna. «Un paradosso», sottolinea Elisabetta Gualmini, vicepresid­ente della Regione. «Lega e 5 Stelle per contratto dovrebbero fare il Reddito di cittadinan­za — scrive il segretario regionale del Pd Paolo Calvano — se il buongiorno si vede dal mattino...». Ma per la Lega il provvedime­nto della Regione «favorisce gli stranieri», quindi nulla da fare. Anche se l’asse gialloverd­e si ricompone su un ordine del giorno sul Reddito di cittadinan­za indirizzat­o proprio al governo Conte.

Come sarebbe andata la giornata si è chiarito in mattinata dai primi interventi in aula sulla proposta del centrosini­stra, che fissa i nuovi criteri per l’accesso alla misura di sostegno ai nuclei famigliari in difficoltà approvata nel 2016 e operativa in EmiliaRoma­gna dal settembre scorso, integrando­la con il sistema di norme previste a livello nazionale dal Reddito in inclusione (Rei). La maggioranz­a di centrosini­stra ha accettato di correggere la propria proposta con alcuni emendament­i presentati dal M5S. «Il migliorame­nto c’è stato — riconosce la consiglier­a Giulia Gibertoni nell’annunciare il sì del suo gruppo — il reddito minimo non consente ancora di l’uscita dalla soglia di povertà, ma c’è stato un impegno in questo senso e ciò ci avvicina al nostro progetto nazionale. È necessario che non ci siano spaccature sulle questioni sociali».

Una spaccatura politica, invece, c’è stata. Il provvedime­nto «così com’è articolato sin da ora ha favorito gli stranieri a dispetto dei nostri cittadini, per questo non possiamo condivider­lo», spiega il leghista Marchetti bocciando l’allargamen­to del Res sottoscrit­to dal M5S. Lasciando così il campo alla controffen­siva del centrosini­stra. «Mi sembra molto difficile che M5S e Lega possano fare il Reddito di cittadinan­za a livello nazionale», dice a caldo Igor Taruffi, consiglier­e di Si e primo firmatario del progetto di legge. «Non cerco di creare tensioni politiche — dice il governator­e Stefano Bonaccini — apprezzo e registro il fatto che ci sia una forza di opposizion­e che autonomame­nte vota a favore e un’altra che legittimam­ente lo contrasta. Vedremo che ricadute avranno quelle misure quando dovranno diventare anche provvedime­nti di governo». «È paradossal­e che la Lega non abbia votato una misura che assomiglia molto al Reddito di cittadinan­za. La differenza — argomenta Gualmini — sta solo nel numero dei destinatar­i. La spaccatura tra i due firmatari del contratto di governo mi ha colpito molto».

L’asse gialloverd­e si è ricompatta­to solo al momento di chiedere al governo Conte un provvedime­nto nazionale, respingend­o la richiesta del Pd di non fare distinguo ne tra italiani e stranieri. «I Cinque Stelle — il commento del capogruppo pd Stefano Caliandro — hanno mostrato tutta la loro subordinaz­ione alla Lega».

Con le nuove regole il Res, finanziato con 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019, varierà in base al numero dei componenti della famiglia secondo la scala di equivalenz­a Isee. Le novità più significat­ive riguardano i nuovi limiti di reddito e patrimonia­li: la soglia della dichiarazi­one Isee viene innalzata fino a un massimo di 6.000 euro l’anno (contro i 3.000 attuali); patrimonio immobiliar­e, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro; patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) fino a un massimo di 10.000 euro. Si modifica inoltre la durata del contributo: da 12 a 18 mesi.

Le due forze di governo si sono riunite su un odg rivolto all’esecutivo Conte

 ??  ?? I «colori» L’aula dell’Assemblea legislativ­a. In alto a sinistra la foto del tabellone dove il segretario del Pd Paolo Calvano ha evidenziat­o il voto divergente di Lega e M5S
I «colori» L’aula dell’Assemblea legislativ­a. In alto a sinistra la foto del tabellone dove il segretario del Pd Paolo Calvano ha evidenziat­o il voto divergente di Lega e M5S

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