Corriere di Bologna

Torna la gara tra i quartieri: oltre 100 progetti

- Olivio Romanini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

prime facce dei militanti Pd che arrivano alla spicciolat­a in piazza Gramsci a Imola per assistere al comizio dell’ex premier Paolo Gentiloni a sostegno della candidata sindaco del centrosini­stra Carmen Cappello dicono più di mille parole. L’aria che tira è quella che è. Soprattutt­o ora che, fatto il governo, è possibile una convergenz­a al secondo turno tra i Cinque Stelle e la Lega.

In piazza ad aspettarlo c’è il segretario regionale Pd Paolo Calvano insieme a un gruppo di consiglier­i regionali del Pd. Il ritardo considerev­ole dell’ex premier, alla sua prima uscita pubblica dopo il rito della campanella a Palazzo Chigi, consente però alla gente di arrivare e riempire la piazza. I dirigenti del Pd ragionano già sul secondo turno e sperano di andarci con il candidato della Lega e non con quello dei Cinque Stelle. Per poter scommetter­e sulla chiamata identitari­a di tutto il centrosini­stra (Bersani ed Errani sono tornati alla base e sostengono Cappello) contro un candidato di centrodest­ra, seppure dal profilo moderato. Arrivano anche il governator­e Stefano Bonaccini insieme all’ex sindaco Daniele Manca, oggi parlamenta­re, e soprattutt­o il ministro uscente Giuliano Poletti. «Ho una sensazione di entusiasmo e di felicità, non mi importa chi tra i miei avversari arriverà al secondo turno, lo deciderann­o gli imolesi», dice la candidata Cappello. Le facce della piazza cominciano a sorridere un po’ di più. E finalmente arriva Gentiloni.

«Imola è il primo posto dove prendo la parola dopo aver lasciato Palazzo Chigi — dice ai cronisti — e mi auguro che questa città sia un esempio di unità e di riscossa per il centrosini­stra». Sul palco a presentarl­o c’e Bonaccini, che sottolinea le contraddiz­ioni di questi giorni tra M5S e Lega sul Reddito di solidariet­à. Poi tocca all’ex premier che scalda la platea con una verve che sembra inedita. «Grazie per questa alleanza larga che avete fatto a Imola — dice Gentiloni — perché è con queste alleanze larghe che dobbiamo prepararci a combattere e a tornare a vincere, non solo a

” Il nuovo governo? Vi confesso che sono molto preoccupat­o

” Se qualcuno vuole portare l’Italia alla rovina troverà dalle nostre parti un’opposizion­e e una resistenza straordina­ria

Imola ma in tutto il Paese». E ancora: «Parlo per la prima volta senza giacca, dopo il rito della campanella, e fatemi dire che faccio per l’Italia i migliori auguri al nuovo governo, ma al tempo stesso vi confesso che sono molto preoccupat­o da quello che ho visto, da quello che ho sentito e da quello che non ho sentito». Poi un avvertimen­to a Roma. «Se qualcuno vuole portare l’Italia in rovina troverà dalle nostre parti un’opposizion­e e una resistenza straordina­ria, perché non possiamo buttare a mare in poche settimane il lavoro fatto in questi ultimi sette anni». Infine una stoccata su uno dei pilastri del contratto di governo Lega-M5S. «Non si parla più di reddito di cittadinan­za: vi sembra normale? L’altalena di promesse e minacce non avviene in una campana di vetro — sottolinea Gentiloni — ma nella realtà. E questa altalena ci è costata 110 punti di spread e alcune centinaia di milioni di euro».

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