Corriere di Bologna

Ramondino e Pillastrin­i di rincorsa

- E. S. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Poz e la lista del dopoPoz. La rifondazio­ne della Fortitudo non può nemmeno cominciare, se prima non si scioglie il nodo. Gianmarco Pozzecco come noto ha il contratto per l’anno prossimo ma è lui stesso molto pensieroso sul suo domani, prima ancora che il club, costretto all’improvviso a guardarsi attorno ed a pensare a un’alternativ­a. Tra i tanti nomi rimbalzati ne spunta uno nuovo, forse il più logico di tutti: Davide Lamma. Che è libero, conosce l’ambiente come le sue tasche, e sei mesi fa era indicato come il candidato naturale alla succession­e a Boniciolli, quando le cose a Mantova andavano ancora bene. Certo, non è un allenatore esperto o di prima fascia, e un po’ come il Poz la sua immagine di giocatore è ancora troppo fresca, ma la Effe di Pavani e Carraretto (che quest’anno farà il mercato in prima persona), costretta a centrare la promozione con una squadra da rifare, difficilme­nte verrà considerat­a appetibile dai grossi calibri. Come Max Menetti, destinato ad Avellino o Treviso, e Pino Sacripanti, che viaggiano a un livello troppo più alto dell’A2, o come Alessandro Ramagli, in approdo a Pistoia. Bruciati un paio di profili che alla Fortitudo sarebbero calzati a pennello, Demis Cavina (ha firmato a Udine) e Antimo Martino (ha un altro anno a Ravenna), non scalda l’idea di un ritorno di Stefano Pillastrin­i. Dopo la finale di A2 si libera inoltre Marco Ramondino, che sta facendo un figurone con Casale: piace, ma su di lui la concorrenz­a è forte.

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