Ficobus rischia un rosso da 400mila euro
Pochi passeggeri sulla navetta. M5S: stop alla sperimentazione. La Lega: pronti alla Corte dei Conti
La penuria di passeggeri sulle navette per Fico rischia di creare un rosso da 400.000 euro, che secondo quanto emerso da una commissione comunale sarebbero a carico di Tper: una vicenda sulla quale le opposizioni in Comune e in Regione, ma anche il gruppo Pd di Palazzo d’Accursio, chiedono chiarezza partendo dai dati di reale utilizzo dei bus speciali pensati per collegare il parco agroalimentare di Eataly.
A ipotizzare un intervento duro è soprattutto Umberto Bosco, consigliere comunale della Lega, intenzionato a rivolgersi anche alla Corte dei Conti per valutare un eventuale danno erariale. Alla carica torna anche il M5S in viale Aldo Moro, con la consigliera regionale Silvia Piccinini: «Rispetto ai 6 passeggeri per corsa dei primi due mesi di apertura di Fico, siamo passati a circa 4,6 utenti nel periodo marzo-aprile, nonostante la presenza delle vacanze pasquali. Quindi non si vede nessun miglioramento, anzi è il contrario». I numeri forniti in commissione parlano della necessità di trasportare 15 passeggeri per corsa per raggiungere gli 819.000 euro considerati il costo per il primo anno di esercizio del servizio: bisognerebbe quindi trasportare 342.459 passeggeri in dodici mesi ma secondo le stime attuali si rischia di arrivare a novembre con 156.000 unità trasportate, dunque la metà dell’incasso preventivato.
Argomenti che spingono Lega, M5S e Forza Italia a chiedere di cambiare già adesso il sistema di trasporto pensato per collegare la stazione e Fico: l’intenzione rimane sempre quella di aspettare la fine del primo anno di sperimentazione per tirare le somme, anche se dall’assessore alla Mobilità, Irene Priolo, iniziano a palesarsi aperture a dei cambiamenti più immediati. Durante la commissione sono emersi molti malumori per la mancanza di dati ufficiali sull’utilizzo del servizio. Dai banchi del Pd, Raffaele Persiano, attacca dicendo che «si spendono i soldi pubblici per fare una commissione e poi Tper non si porta dietro nemmeno i dati, ma è importante avere un quadro chiaro per capire i costi». Per il dirigente di Tper, Gabriele Monaco, «sul rischio d’impresa di solito ci prendiamo e a fine anno speriamo di averci preso, serve un po’ di pazienza. Con l’estate ci aspettiamo numeri differenti rispetto a quelli attuali».