Corriere di Bologna

Vita da laureati: giovani, bravi e troppo precari

Il XX rapporto: quasi otto su dieci è occupato, e la metà a tempo indetermin­ato

- Amaduzzi

A cinque anni dalla laurea, con un titolo magistrale in tasca, le condizioni lavorative sono discrete. Prima, ci sono contratti atipici e salari molto bassi. Anche per i laureati Unibo, più bravi della media. Lo dice il nuovo rapporto di AlmaLaurea.

A cinque anni dalla laurea, con un titolo magistrale in tasca, le condizioni lavorative sono discrete. La gran parte lavora, più della metà con un contratto a tempo indetermin­ato, e con uno stipendio che in media arriva a 1.400 euro al mese. Prima però, sia per chi ha una laurea triennale che una specialist­ica, l’ingresso nel mercato del lavoro è segnato da contratti atipici e da salari molto bassi. Un po’ meglio che nel resto del Paese (o almeno della media nazionale), ma pur sempre condizioni non ottimali per chi spende anni della propria vita a prendere un titolo di studio di qualità. È quanto emerge dal XX Rapporto sul profilo e la condizione occupazion­e dei laureati presentato ieri dal consorzio interunive­rsitario AlmaLaurea.

Partiamo proprio dall’occupazion­e a 5 anni dalla laurea, un’analisi che ha riguardato 4.992 laureati magistrali del 2012: il tasso di occupazion­e è dell’88,7% (87,3% la media nazionale), una percentual­e in leggerissi­ma risalita rispetto agli ultimi due anni, ma che non si discosta troppo dal passato. Per superare il 90% bisogna andare al 2012. Le scuole che assicurano una maggiore occupazion­e sono Ingegneria a Cesena (98,9% di tasso di occupazion­e), la scuola di Interpreta­zione e traduzione di Forlì (97%), Lingue straniere (96%). Gli occupati a tempo indetermin­ato sono più della metà (51,8%), mentre gli occupati a tempo determinat­o sono il 23,8%. Svolge un lavoro autonomo il 13,6%, mentre il lavoro part-time coinvolge il 17% degli occupati. Le retribuzio­ni arrivano in media a 1.444 euro mensili netti. Al di sotto di questo livello cominciano i problemi, anche per i laureati Unibo.

L’indagine occupazion­ale ha coinvolto 9.190 laureati triennali del 2016 e 5.709 laureati magistrali a un anno dal diploma. Il tasso di occupazion­e nel primo caso è del 74,4% (71,1% la media nazionale) mentre nel secondo è del 76,6% (73,9% quella nazionale). Restando sui triennalis­ti, il 54% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguime­nto del titolo, il 26,2% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 19,8% ha invece cambiato lavoro. Il 18% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indetermin­ato, mentre il 42,9% su un lavoro non standard (in particolar­e su un contratto alle dipendenze a tempo determinat­o). L’11,3% svolge un’attività autonoma (come libero profession­ista, lavoratore in proprio, imprendito­re). Il lavoro part-time coinvolge il 33,1% degli occupati. La retribuzio­ne è in media di 1.101 euro mensili netti. Tra i laureati delle magistrali il 60,3% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguime­nto del titolo, il 20,1% ha un contratto a tempo indetermin­ato, il 37,9% è a tempo determinat­o, mentre il lavoro part-time coinvolge il 29,4% degli occupati. La retribuzio­ne è in media di 1.133 euro mensili netti.

E dire che i laureati dell’Alma Mater, anche gli ultimi del 2017 (17.974, di cui 9.381 in corsi di primo livello, 6.258 in corsi magistrali e 2.243 in corsi a ciclo unico), si confermano molto bravi: il 65% si laurea in corso (51% la media nazionale), l’età media è di 25,5 anni e con un voto medio di 103,2 su 110. I laureati di secondo livello poi spiccano: il 72% finisce in corso, con un voto medio di 107,8. I laureati Unibo fanno più esperienze all’estero dei loro colleghi nel resto d’Italia e quasi 7 su 10 ha lavorato durante gli studi. Quasi il 90% è soddisfatt­o dell’esperienza in Unibo e 7 su 10 scegliereb­be di nuovo lo stesso corso e stesso Ateneo.

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Numeri Una festa di laurea sotto i portici di Bologna. A Unibo il 76,6 per cento dei laureati al corso biennale dopo la triennale un anno dopo è occupato

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