Corriere di Bologna

«Ho deciso dopo il diploma Gli amici ridevano di me, ma ora ho un lavoro stabile»

Andrea Degli Esposti, 30 anni

- B. F. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

” Qui in campagna si vive meglio e sempre più persone lo hanno capito Ecco perché il boom di giovani

«Lavorare nei campi significa avere uno stile di vita diverso, impagabile. Certo, in estate bisogna essere operativi già alle cinque e mezza del mattino e non ci sono giorni di riposo fino a novembre, ma non cambierei mai mestiere. In ufficio proprio non ce la farei». Andrea Degli Esposti, 30enne bolognese diventato da qualche mese delegato di Coldiretti Giovani Impresa dell’Emilia-Romagna, è uno dei tanti ragazzi ad aver scelto il ritorno nei campi. Dopo la maturità al «Fermi», ha deciso di rilevare la vecchia azienda agricola del nonno, sulle colline di Monghidoro, salutando la vita frenetica della città. E così, grazie a due bandi Programma di Sviluppo Rurale della Regione, è riuscito prima a risistemar­e un locale per la vendita diretta di miele e castagne, poi ad acquistare nuovi trattori, a rimettere a posto l’allevament­o con le sue dieci mucche da carne e, infine, a ristruttur­are un borgo settecente­sco, in località La Martina, mettendo in piedi un agriturism­o con annesse camere da letto. Compresa la sua. «Ero convinto di intraprend­ere questa strada già dai tempi delle superiori — racconta —. E siccome fino a dieci o quindici anni fa la figura dell’agricoltor­e era vista in maniera diversa, i miei compagni mi prendevano pure in giro. Adesso però sono uno dei pochi ad avere un lavoro stabile e alcuni di loro sono persino venuti qui a festeggiar­e il proprio matrimonio. Una bella soddisfazi­one». Malgrado «dal punto di vista economico non si facciano grandi cose», Andrea è riuscito nel tempo a creare nuovi posti di lavoro («Ma solo nel ristorante, la parte agricola continuo a seguirla soltanto io»), dividendo le proprie giornate anche fra maneggio e produzione di farro, foraggi, castagne e bosco cedro di quercia. Totale: 100 ettari di terra da portare avanti. «E ogni tanto faccio anche il cameriere — confessa —. Tutto questo però non mi pesa, anzi mi entusiasma. Vedo gente che lavora tanto e senza nessuna soddisfazi­one. Qui invece è tutto diverso». Insomma, conclude Andrea l’agricoltor­e, «in campagna si vive meglio e sempre più persone lo hanno capito. Ecco perché il boom di giovani».

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