Corriere di Bologna

Basket, favola Cento: la prima volta in A2 Il presidente: «Giocheremo a San Lazzaro»

- Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un carnevale fuori stagione a Cento, ma l’occasione era di quelle storiche. È festa da sabato notte, per la promozione in A2 della Benedetto XIV, bandiera di una città da sempre con la testa nel canestro. Oltre mille tifosi a Montecatin­i per la finale con San Severo e una marea biancoross­a a far baldoria tra Piazza del Guercino e la Rocca. «Da tre giorni non si parla d’altro — la racconta ancora emozionato il presidente del club Gianni Fava — ma bisogna capirlo. È un momento storico per la nostra città, oltre che un segnale di rinascita dopo le tribolazio­ni del terremoto».

Vincendo il campionato di serie B Cento ha raggiunto il punto più alto della sua storia cestistica, che ha radici profonde e tradizione. Fondata nel 1964, la Benedetto è passata per 15 anni di terza serie e quattro finali per l’A2 perse, tanti giocatori anche importanti, un paio di fallimenti e rinascite, l’ultima nel 2011, poi gli anni duri del post-terremoto. Il tutto sentendosi cestistica­mente una sorta di avamposto di Basket City finito per sbaglio in provincia di Ferrara. Ora che ha centrato il traguardo sognato per decenni sarà però necessario un ulteriore avviciname­nto all’orbita di Bologna: l’anno prossimo giocherà a San Lazzaro, al PalaSavena, perché il vecchio PalaBenede­tto, che adesso si chiama PalaAhrcos, coi suoi 1200 posti è lontano dalla capienza minima di 2000 richiesta per l’A2. «È vero, stiamo definendo l’accordo — conferma Fava — è un sacrificio necessario ma vorremmo tornare a casa presto, la speranza è per febbraio, per il girone di ritorno».

La realtà è che i lavori di allargamen­to del palasport centese sono in programma da anni, ora è partito un bando e l’amministra­zione si è sbilanciat­a, nella notte di baldoria per la promozione il sindaco Toselli ha promesso di ridare presto una casa alla squadra, ma i tempi sono stretti e il rischio di fare un’intera stagione a San Lazzaro è forte. «Ma città e società investono sul futuro, non vogliamo essere una meteora ma fare del basket un vanto della città, come il carnevale e il Guercino» dice Fava, che trent’anni fu il presidente che portò la Centese calcio fino alla C1 ma ormai ha anche lui la testa solo per il basket.

Si prospetta comunque un 2018/19 di fuoco per la Benedetto, che ha una tifoseria molto calda e che si farà sentire in giro per l’A2. A parte il vecchio gemellaggi­o con la Fossa e la diffusa simpatia in città per la Fortitudo (che però ha eliminato nei playoff di B del 2014) Cento rimarrà Cento e basta. «Non saremo la terza squadra di Bologna, siamo sempliceme­nte Cento, pur sperando di raccoglier­e pubblico trasversal­e e divertirci, cercando come primo anno solo la salvezza» osserva Fava. Al primo tentativo la squadra resterà in mano al coach della promozione Giovanni Benedetto, che con quel cognome non poteva che essere l’uomo del destino... Ex allievo di Recalcati, tanti successi nelle minori al sud, alla prima esperienza al nord ha vinto 35 partite su 39. Ora deve scegliere gli americani giusti da aggiungere, i primi due della storia di Cento.

” È un momento storico per la nostra città, oltre che un segnale di rinascita dopo le tribolazio­ni del terremoto

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Vincenti La festa dei giocatori della Benedetto XIV di Cento

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