Lo Stato Sociale infiamma i dodicimila Roma nel mirino
In piazza Maggiore controlli e accessi limitati a 12.500 persone. «Ma è giusto, così siamo più sereni»
Code per entrare, controlli negli zaini all’ingresso e accessi limitati a 12.500 persone. Sono le 18.30 quando si aprono i varchi per il concerto de Lo Stato Sociale sul Crescentone. Alle 22 i biglietti erano già esauriti e chi non ce l’ha fatta è dovuto rimanere fuori.
Sul palco lo show della band bolognese, sulla cresta dell’0nda dopo il secondo posto a Sanremo. Tra pezzi storici e omaggi alla bolognesità, con una cover de L’avvelenata di Francesco Guccini e un omaggio a Roberto «Freak» Antoni. Sul palco di piazza Maggiore anche molta politica. «Il 100% di questo pubblico non è rappresentato dal governo», si leggeva sul megaschermo. Attacchi a Salvini.
Quattro varchi presidiati, transenne e steward. Zaini e borse passate al setaccio, bottiglie di vetro e lattine fuori, bottiglie di plastica rigorosamente senza il tappo. All’ingresso viene consegnato un ticket per contare i 12.500 ingressi consentiti: quando si esce il bigliettino viene riconsegnato per consentire l’accesso ad altri spettatori (alle 22 i ticket sono esauriti e chi non ce l’ha fatta è rimasto fuori). Sono le 18.30 quando si aprono i varchi attorno al Crescentone per lo show de Lo Stato Sociale: le file fuori da piazza Maggiore sono lunghe qualche decina di metri. Prima di accedere alla piazza ci sono una decina di metri tra steward e forze dell’ordine, una sorta di anticamera di controllo. A ognuno dei quattro varchi, in piazza Nettuno, piazza Re Enzo, via dell’Archiginnasio e IV Novembre, un cartello segnala l’uscita di emergenza. Il Nettuno è «ingabbiato», la piazza è stata bonificata per un’ora nel pomeriggio: unità cinofile, cani antiesplosivo, artificieri. I cestini spariti, così come i tavolini dei bar in piazza.
La macchina della sicurezza dettata dalla circolare Gabrielli dopo i fatti di piazza San Carlo è stata applicata alla lettera. La direttiva del Viminale prevede che per eventi da oltre 10 mila spettatori il dispositivo di sicurezza sia quello per gli eventi ad alto rischio nella scala prevista in materia di antiterrorismo. Oltre cento uomini tra poliziotti, carabinieri e uomini della municipale, attenti questi ultimi soprattutto a far rispettare le due ordinanze fatte dal sindaco Virginio Merola per il concerto della band bolognese arrivata seconda a Sanremo con il brano Una vita in vacanza. Uomini in divisa e in borghese, equipaggiati per l’antiterrorismo e pronti a intervenire in caso di emergenza, due postazioni di controllo, una in piazza Maggiore, difronte al palco, l’altra dal lato di Palazzo d’Accursio. Vigili del fuoco e ambulanze.
Ma la gente è ormai abituata ai controlli. «Credo sia giusto per la nostra tranquillità — dice una ragazza a cui stanno controllando lo zaino — ma dispiace pensare che tutti i grandi eventi si potranno vivere solo in questo modo, ma anche questo è diventato normale...». In piazza ci sono anche molti turisti. «Un anno fa c’è stato un attentato terroristico a Londra — ricorda Jack, che da due giorni è in città con la moglie — e ricordo che tra gli attentatori c’era un bolognese. Non siamo sicuri da nessuna parte, il terrorismo fa paura per questo, ma mi fa piacere che ci siano tutti questi controlli». «Seguiamo Lo Stato Sociale da Sanremo — racconta una coppia di Cadriano — e siamo contenti di poterli vedere in piazza, non ci aspettavamo controlli così fiscali, ma è giusto. Ci sentiamo sicuri». Nella piazza piena passano anche loro, i bambini del Coro dell’Antoniano, che fanno cantare tutti. È iniziata la festa in un centro blindato, Lo Stato Sociale suona in città.
I turisti Sul Crescentone anche Jack: «Un anno fa hanno colpito Londra, i controlli servono»