Corriere di Bologna

Merola e Zuppi, gogna sui social

Il tenore dei commenti, poi tutti rimossi: «Vergogna d’Italia». Piastra del Carroccio frena: offese sempre sbagliate «No ai porti chiusi» e si scatena la gara di insulti online. Scarano (Lega): fieramente disumani

- Persichell­a

Il sindaco Merola e l’arcivescov­o Zuppi criticano il Viminale sulla vicenda Aquarius e finiscono nel mirino degli haters. Tantissimi insulti e offese sul web sotto un post con le loro parole, poi rimosso dalla pagina Facebook «Sei di Bologna se...». «Che vadano tutti in Vaticano», «siete la vergogna italiana», il tenore di alcuni commenti. Il leghista Piastra: «Sbagliato offendere dietro la tastiera». La capogruppo Scarano: «Noi, fieramente disumani».

I gestori della pagina Facebook «Sei di Bologna se…» hanno provato in tutti i modi a cancellare gli insulti più pesanti. È stato impossibil­e, nel frattempo ne spuntavano altri ancora. Alla fine hanno deciso di rimuovere dal social network il servizio del tg di Trc Bologna che dava conto delle critiche dell’arcivescov­o Matteo Zuppi e del sindaco Virginio Merola sulla gestione degli sbarchi del governo Conte.

Dopo il cardinale Gianfranco Ravasi, tempestato di offese e insulti su Twitter, per gli haters ieri è stato il turno di monsignor Zuppi. Ravasi due giorni fa è stato preso di mira dal web per aver citato un passaggio del Vangelo di Matteo («Ero straniero e non mi avete accolto»), l’arcivescov­o di Bologna per aver commentato la vicenda dei migranti dell’imbarcazio­ne Aquarius con una lunga e articolata riflession­e. «La tentazione è quella di credere di poter star bene alzando i muri», ha detto Zuppi, ma «i muri vogliono dire debolezza, non forza». Serve quindi una «vera accoglienz­a, con regole chiare, diritti e doveri, dove però non mettiamo in discussion­e il nostro umanesimo». Più secco il sindaco Merola: «Questi vogliono chiudere i porti? Pura propaganda».

E giù insulti, per entrambi. «Che vadano tutti in Vaticano», «Bologna rovinata da persone così», «L’accoglienz­a è la vera forza per i vostri luridi business», «Arcivescov­o, se li porti tutti a casa sua o meglio vada lei nel loro Paese», «Siete la vergogna italiana», sono solo alcuni dei commenti, quelli più riferibili, presenti sulla pagina di Trc. In difesa di Zuppi e Merola è intervenut­o subito il Pd con il deputato Andrea De Maria («La crescita di sentimenti di odio e intolleran­za nel Paese non può essere sottovalut­ata») e con il capogruppo regionale Stefano Caliandro («Noi faremo da argine a questa ondata di odio»). Più delicata invece per la Lega la gestione della vicenda, soprattutt­o per via degli insulti riservati a Zuppi, che sulla carta, a differenza di Merola, non è un avversario del partito di Salvini. E infatti tra i leghisti bolognesi i commenti sono all’insegna della prudenza.

Il duro intervento della capogruppo: «Non siamo la pattumiera d’Europa»

«Il tema è delicato perché smuove le coscienze ed infervora gli animi da tutte le parti», glissa il deputato e segretario dell’Emilia, Gianluca Vinci. L’altro deputato bolognese, Carlo Piastra, distingue tra le frasi di Merola, che «cerca di dare un indirizzo politico a un partito che ha fallito miserament­e», e quelle dell’arcivescov­o che «parla da uomo di Chiesa ed è comprensib­ile». Ma «rialzare la testa garbatamen­te all’interno dell’Unione europea affinché ognuno faccia la propria parte mi sembra un principio sacrosanto. Sono infatti bastati pochi giorni di governo a Salvini — sottolinea Piastra — per dimostrare che è possibile gestire tra i Paesi della Comunità europea gli sbarchi dei migranti. Ciò che il Pd non ha fatto in anni di governo, la Lega lo ha fatto in pochi giorni». Alla fine, però, il deputato leghista ammette: «Chi fa critica dietro a una tastiera usando toni offensivi sbaglia sempre».

Qualche minuto dietro a una tastiera ieri lo ha passato anche la capogruppo comunale della Lega, Francesca Scarano. Il tema era lo stesso, la strategia del ministro dell’Interno di chiudere i porti ai migranti. E le reazioni sono state infuocate. Anche perché i toni usati da Scarano non coincidono col profilo moderato che la capogruppo ha sempre mantenuto in Consiglio comunale. «Non siamo la pattumiera dell’Europa e non agevolerem­o più il vergognoso business del terzo millennio», un passaggio del suo lungo post su Facebook. E soprattutt­o: «Siamo orgogliosa­mente disumani, se l’umanità vuol dire gestire come fatto sinora un’immigrazio­ne incontroll­ata». Anche il suo intervento è stato commentato da tantissime persone. Ma niente a che vedere con i toni dedicati a Zuppi e Merola. A parte pochissime eccezioni, per Scarano solo compliment­i e parole di incoraggia­mento.

 ??  ?? Dubbi Il sindaco Virginio Merola e l’arcivescov­o Matteo Zuppi, entrambi critici sulla gestione del caso Aquarius da parte del governo
Dubbi Il sindaco Virginio Merola e l’arcivescov­o Matteo Zuppi, entrambi critici sulla gestione del caso Aquarius da parte del governo

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