Corriere di Bologna

Pensando a Schumann, il recital voce e piano: Aspromonte e Sollazzo

- Alessandro Taverna © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mignon è una ragazzina. Goethe aggiungerà pochi affascinan­ti tocchi nel romanzo sull’apprendist­ato di Wilhelm Meister, poeta in procinto di scoprire l’Italia. Mignon è affetta da una nostalgia infinita per il paese d’origine, quel Sud carico di sole e di limoni che Goethe trasporta in una delle poesie ispirate ad un personaggi­o che rivela qualche inquietant­e parentela con la Lolita inventata due secoli dopo da Nabokov. Entrambe le creature alludono ad un mondo tanto desiderabi­le quanto inaccessib­ile. Così il bellissimo Requiem für Mignon che Schumann trasse dal romanzo di Goethe non sono forse le esequie di una ninfetta? Mignon, nella finzione letteraria, aveva undici anni. Nove anni aveva Clara Wieck quando per la prima volta entrò nel campo d’attenzione di Schumann. A Mignon Schumann dedicherà non solo un toccante ciclo di Lieder ma anche una pagina pianistica dall’Album per la gioventù. Tutte pagine intrecciat­e ad altre pagine liederisti­che e pianistich­e del compositor­e e assemblate con cura dal soprano Francesca Aspromonte e dal pianista Marco Sollazzo e offerte oggi (ore 21 al Teatro San Carlo di Modena). Il concerto è già un piccolo capolavoro d’intelligen­za nell’impaginazi­one di un programma interament­e consacrato a Schumann e dedicato ad una forma musicale – il Lied — colpevolme­nte assente dai cartelloni di grandi e piccoli istituzion­i bolognesi. Il concerto è anche l’occasione per ascoltare un giovanissi­mo soprano come Francesca Aspromonte che lascia benissimo sperare sul proprio futuro da cantante –e forse anche su quello della musica nel nostro paese dove le istituzion­i continuano a difettare di fantasia propositiv­a. Ecco il caso di una solista capace di imporsi all’attenzione internazio­nale con titoli di Cavalli o di Scarlatti. Lo ha fatto sotto la guida di Gardiner e Alarcon, in contesti prestigios­i come la Carnegie Hall e il Festival di Aix-en –Provence - sorprende poi scoprire che viva a Bologna. Nel disco intitolato «Prologue» - originalis­simo florilegio d’arie dai prologhi delle opere secentesch­e, inciso con i musicisti del Pomo d’Oro diretti dal violinista Enrico Onofri - si ha una riprova della molte doti di una cantante che affronta ora la sfida del Lied – una forma di recitar cantando dove Schubert o Schumann si svelano non così lontani da Monteverdi per l’attenzione a perfeziona­re in musica la più alta poesia.

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