Corriere di Bologna

Profughi, Salvini accelera sul Cpr «Verrò presto»

- O. Ro. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La decisione di realizzare il Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) a Modena era stata presa dal governo precedente quando ministro dell’Interno era Marco Minniti. Ora però sarà il nuovo titolare del Viminale, Matteo Salvini, a mettere in pratica quella scelta e per renderla meno impattante sulla città ha annunciato di aver assegnato uno specifico contingent­e di personale delle forze armate per i servizi di vigilanza alla struttura. Sono 30 unità che si vanno ad aggiungere ai 38 militari che già operano nella città per la tutela dei siti sensibili. «Si tratta della destinazio­ne di forze straordina­rie — ha detto ieri il ministro dell’Interno — che conferma l’impegno a garantire adeguati livelli di sicurezza senza incidere in alcun modo sull’attuale dispositiv­o di prevenzion­e già impegnato nel territorio modenese». E ancora: «Sarò al più presto a Modena per incontrare il sindaco ed assumere le necessarie iniziative che garantisca­no il diritto dei cittadini a vivere sicuri e sereni».

La risposta del sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli è stata cortese nella forma, ma piuttosto energica nella sostanza. Partiamo dalla forma: «Attendo con piacere il ministro Salvini a Modena, sarà l’occasione anche per un chiariment­o, di principio e di merito, su quanto affermato oggi dal ministro relativame­nte ai

30 nuovi arrivi di personale delle forze armate per i servizi di vigilanza al centro di permanenza per i rimpatri». Ma poi si arriva alla sostanza. E il tenore delle dichiarazi­oni cambia: «Le nostre condizioni per l’apertura di un Cpr a Modena sono note: da quelle di principio, come il rispetto dei diritti umani e il loro controllo da parte delle istituzion­i locali, a quelle di merito, come la necessità di personale aggiuntivo profession­almente formato per le esigenze del centro, che non distolga nessuno dai compiti di sicurezza della città. E il centro non può certo essere un carcere, tantomeno un carcere militare. Chiederemo quindi al ministro dell’Interno le risposte mancanti e attendiamo nel frattempo che arrivino a Modena le risorse di polizia che abbiamo letto essere previste nei piani nazionali per la sicurezza». La Lega interviene in sostegno di Salvini: «Abbiamo sempre detto che per la gestione dei Centri di rimpatrio deve essere utilizzato personale assegnato a quella funzione senza impoverire il territorio», ha detto Stefano Bargi, consiglier­e regionale del Carroccio. È facile immaginare che nei prossimi mesi proprio la natura del centro e come vada intesa la vita dentro la struttura saranno il vero banco di prova di un dialogo non facile tra le istituzion­i guidate dal Pd e il governo.

” Il ministro Sarò presto in città per incontrare il primo cittadino e garantire la sicurezza

” Il sindaco Servono garanzie sul rispetto dei diritti umani: non vogliamo un carcere

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