Lepore celebra la sua piazza «Vorrei farne un format»
Il concertone è stato un successo, l’assessore lo vuole rifare Per i costi bussa alla sottosegretaria Borgonzoni: «Ci aiuterà?»
A chi, nella notte dei 12.500 per Lo Stato Sociale, suggerisce a Matteo Lepore di fare del concertone in piazza Maggiore un format per l’estate bolognese, l’assessore alla Cultura risponde che è buona, ma «che non vanno dimenticati i costi, per un evento come questo, soprattutto per la sicurezza». E così, offrendo i propri «migliori auguri» alla neo sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, le chiede un aiuto e conclude, non senza una pennellata di sarcasmo, che «sicuramente troveremo il modo di collaborare». Intanto Lepore si gode il successo dell’evento, che ha registrato sold out e critiche positive.
Il concertone di martedì sera non ha solo realizzato il sogno di Lodo, Carota, Checco, Albi e Bebo di suonare nella piazza della propia città gremita esclusivamente per loro, ma è stato un successo anche per Matteo Lepore. L’assessore alla Cultura, ha vinto la sua scommessa. Piazza Maggiore ha registrato il tutto esaurito per Lo Stato Sociale e lo spettacolo si è svolto nella più grande serenità, portando in piazza adulti e bambini, tutti scatenati sulle note di Qaurantaquattro gatti come su quelle di Io, te e Carlo Marx.È stata una bella festa, proprio come aveva immaginato Lepore, invitando la band a celebrare il secondo posto di Sanremo sul crescentone.
Sono suonati stonati i timori dell’ex soprintendente Andrea Capelli che riteneva inadatta la piazza all’evento e considerava dei perfetti carneadi Lodo e compagni. E sono risultate nuovamente obsolete le rimostranze che anche ieri mattina ha ripetuto Forza Italia in commissione («È grottesco aver speso 70 mila euro per Lo Stato Sociale dopo aver rifiutato Dodi Battaglia che avrebbe suonato gratis in piazza Maggiore»), con tutto rispetto per l’ex chitarrista dei Pooh. «Penso che i tanti bolognesi che c’erano in piazza abbiano dimostrato che è stata la scelta giusta» gongolava Lepore ieri.
A conclusione della serata, quando la piazza si stava ordinatamente svuotando, a chi gli chiedeva di bissare l’anno prossimo, trasformando il concertone in un format per l’estate bolognese, rispondeva con entusiasmo senza risparmiare una frecciatina alla ex candidata sindaco Lucia Borgonzoni. «Può essere un’idea, avere un concerto in piazza d’estate nella città Unesco per la musica, ma rimane il tema dei costi: produrre un evento come questo, soprattutto per la sicurezza, ha costi alti. Speriamo che il nuovo sottosegretario alla Cultura ci aiuti a fare in modo che nei comuni italiani si possa tornare a fare eventi in tutta sicurezza ma con spese inferiori, perché sarebbe importante non mettere in difficoltà le amministrazioni. E visto che Lucia Borgonzoni è assunta al cielo — e a lei vanno i miei migliori auguri — sono sicuro che troveremo il modo di collaborare».
Il rilancio Può essere una idea un concerto in piazza d’estate nella città Unesco per la musica. Ma produrlo costa troppo soprattutto per la sicurezza. Noi vogliamo puntare sui giovani, chi non è d’accordo se ne faccia una ragione
Lo Stato Sociale martedì sera ha portato la politica sul palco. Quella nazionale, in particolare, con Salvini tra i bersagli prediletti delle invettive dei cinque ragazzi. La band, dopo aver ringraziato il Comune per il concertone, ha detto la sua su Labas, Oz e i Prati di Caprara, chiedendo «più attenzione alle richieste che vengono dai cittadini: ci piacerebbe che ci fosse maggiore morbidezza nel cercare tutti insieme la felicità e non l’aggressione».
Posizioni, sui cui lo stesso Lepore, nella notte del concertone, a caldo, si diceva non distante: «Come noto, sono temi sui quali non mi trovo in disaccordo con loro». In effetti in vicolo Bolognetti ancora si ode l’eco delle critiche per un’eccessiva generosità mostrata dall’assessore nei confronti di Labas. Idem per Oz.
Lepore ha tracciato la sua strada da tempo, schierandosi sempre e rischiando una pioggia di critiche. I giovani sono al centro del suo progetto politico, come ha dimostrato spesso (vedi alla voce Guasto village) e ribadito ieri («l’amministrazione vuole puntare sui giovani, se qualcuno non è d’accordo se ne farà una ragione»). Di certo la partita de Lo Stato Sociale in piazza Maggiore l’ha vinta. Con il punteggio di 12.500 a 0.