Il Cattaneo studia il rebus del Santerno «Difficile dire chi vincerà a Imola»
Il politologo Vignati: ma al secondo turno il M5S può espandersi
È un ballottaggio imprevedibile quello a Imola tra la candidata del Pd Carmen Cappello e la pentastellata Manuela Sangiorgi. Ma per il docente Rinaldo Vignati dell’istituto Cattaneo, Sangiorgi ha diverse armi ancora a sua disposizione.
Il centrosinistra è al 43%. Quanto può crescere?
«Cappello ha un buon vantaggio, 13 punti rispetto a Sangiorgi. Ma abbiamo visto in passato che situazioni simili al secondo turno sono state ribaltate. Soprattutto quando il Pd si è confrontato con i 5 Stelle, che hanno una notevole capacità di espandersi. Questo perché chi al primo turno non aveva scelto né l’uno né l’altro alla fine votava M5S».
Cappello ha subito lanciato un appello alla lista di sinistra e a Forza Italia. Può funzionare?
«Dipende da tanti fattori locali. In altre città spesso il Pd al secondo turno è risultato isolato. E in più Forza Italia in questa fase ha una posizione oscillante, senza una chiara identità».
Intanto Matteo Salvini, almeno per ora, ha escluso indicazioni di voto.
«C’è da dire che le indicazioni di voto dei leader al secondo turno hanno un’influenza piuttosto relativa. E poi in questa fase Lega e M5S hanno bisogno di marcare la propria identità. Per questo nessuno si azzarderà a proporre forme di apparentamento o sostegno».
Quindi?
«Una previsione è impossibile. C’è il distacco attuale tra le due candidate e la maggiore capacità dei 5 Stelle di gonfiare i propri consensi. Però va segnalato un altro elemento che riguarda le preferenze prese al primo turno dai candidati al Consiglio comunale. Il M5S ha preso 8.562 voti di lista e 1.196 di preferenza, pari al 13%. Il Pd ha preso 10.214 voti di lista e 5.796 di preferenza, pari al 56%. Un punto di forza del Pd che può trasformarsi in debolezza al ballottaggio, quando il voto di preferenza non c’è e quindi chi è andato a votare perché conosceva il candidato consigliere non ha più questo incentivo. Sono elettori che possono astenersi, o cambiare voto».
C’è un’ultima variabile da considerare: gli elettori di sinistra dei 5 Stelle insoddisfatti dalle ultime politiche sull’immigrazione di Salvini e che, impauriti, potrebbero a votare al ballottaggio Pd. È possibile?
«Ci sono sensibilità molto diverse, ma per un elettore dei 5 Stelle la prospettiva di una vittoria elettorale in una città come Imola, di una certa importanza, resta il traguardo principale. Tale da far mettere da parte il disorientamento di fronte a certe posizioni del governo».
” Le indicazioni dei leader al secondo turno hanno poca influenza
” I maldipancia romani? Per un elettore dei 5 Stelle la prospettiva di una vittoria in una città come Imola resta il traguardo principale