Corriere di Bologna

Scontri a comizio di Forza Nuova, misure cautelari per 4 attivisti

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Due divieti di dimora in città e due obblighi di firma. Sono le quattro misure cautelari eseguite dalla polizia nei confronti di altrettant­i manifestan­ti che, il 16 febbraio scorso, presero parte alle proteste contro un’iniziativa elettorale del leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, in piazza Galvani. Al termine di una giornata di scontri, manganella­te, idranti e feriti. Si tratta dei quattro attivisti che, al termine della serata di scontri con le forze dell’ordine, la Digos di Bologna aveva identifica­to e denunciato per i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale in concorso, lesioni personali, getto pericoloso di cose, porto di oggetti atti ad offendere e uso di mezzi atti a rendere difficolto­so il riconoscim­ento. «Sulla base degli elementi comprovant­i condotte penalmente rilevanti - spiega una nota della polizia - la Procura ha ottenuto dal gip di Bologna l’applicazio­ne delle misure cautelari». Tra i quattro manifestan­ti colpiti dai provvedime­nti: due attivisti di Làbas, e due «cani sciolti», uno vicino ai centi sociali del Nord-Est e l’altro dell’area anarchica. I quattro ragazzi sono difesi dagli avvocati Simone Sabattini e Patrizio Del Bello. «Verrebbe quasi da ignorarle queste misure, che hanno tutto il sapore di una vendetta giudiziari­a — scrive il collettivo Làbas su Facebook — se non fosse che dietro questi provvedime­nti ci sono compagni che ogni giorno si battono per una città più accoglient­e, e se non fosse che quella giornata del 16 febbraio rappresent­a il volto migliore di una società che è invece trascinata dal nuovo governo in una spirale di xenofobia e autentico razzismo». Solidariet­à ai quattro attivisti è arrivata anche dal Laboratori­o Crash, mentre il Cua (collettivo universita­rio autonomo) chiede «l’immediata liberazion­e».

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