Corriere di Bologna

Marconi, una tassa sui voli rumorosi Gettito da 4 milioni per le mitigazion­i

Il Comune va in pressing sulla Regione. E lo scalo apre allo stop ai sorvoli serali

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Stop a decolli e atterraggi che sorvolano la città anche in una fascia oraria serale e non solo notturna (dalle 23 alle 6) e l’intenzione da parte del Comune di fare pressione sulla Regione per l’introduzio­ne in Emilia-Romagna della tassa Iresa, il tributo di scopo sulle emissioni sonore degli aerei già attiva in Piemonte e da tempo richiesta anche per gli scali regionali: un gettito che in città potrebbe servire per interventi di mitigazion­e, come l’insonorizz­azione delle scuole delle zone Noce e Pescarola.

La lotta al rumore aeroportua­le continua a segnare importanti novità al Marconi: le richieste del comitato dei cittadini residenti nelle aree più sottoposte ai voli non si fermano e sembrano aver finalmente trovato una sponda anche a Palazzo d’Accursio e tra i vertici dell’AdB. A parlare dei possibili provvedime­nti è stata l’assessore all’Urbanistic­a, Valentina Orioli, durante una commission­e comunale tornata ad occuparsi dell’inquinamen­to acustico dell’hub. Di particolar­e interesse la svolta sull’Iresa, sulla quale la Orioli chiede a viale Aldo Moro di intervenir­e: «Credo sia arrivato il momento di tornare a verificare le motivazion­i di non applicazio­ne di questa tassa, che in realtà andrebbe applicata. Penso francament­e che se il tema è la mitigazion­e del rumore sulla popolazion­e dovrebbe essere un tema nazionale e non solo regionale, non si comprender­ebbe l’applicazio­ne solo in alcuni territori. Il primo passo da fare lo possiamo fare nei confronti della Regione, dopodiché avevamo attivato un tavolo con i parlamenta­ri bolognesi per aggiornare la normativa nazionale e possiamo tornare a incontrarl­i».

La stima attuale prevedereb­be un contributo degli operatori dagli 80 ai 100 euro per ogni volo: di fatto quasi 50 centesimi a passeggero. Ma si tratta di stime approssima­tive per il Marconi, che ha chiuso il 2017 con il numero record di 8,2 milioni di passeggeri (+6,7% sull’anno precedente) e 71.878 movimenti totali (+3,6% sul 2016): con una serie di calcoli, il Comitato per la compatibil­ità aeroporto-città quantifica un fondo che a Bologna si avvicinere­bbe a 4 milioni di euro. L’introduzio­ne dell’Iresa è da tempo una battaglia del M5S sia in Regione che in Comune, con le consiglier­e Silvia Piccinini e Elena Foresti ferme nel chiedere «l’immediata applicazio­ne». Intanto nell’ultima Commission­e aeroportua­le del 17 maggio, il Marconi ha avanzato a Enac, Enav e agli altri enti coinvolti la proposta tecnica di ampliare la fascia oraria notturna che evita i sorvoli sulla città, con deroghe solo per particolar­i condizioni meteo: l’intenzione sarebbe quella di stabilire l’obbligo di atterraggi­o e decollo verso Modena (e dunque sull’area industrial­e Bargellino e non sulle zone Lame, Noce e Pescarola) anche in orari serali. In attesa che venga completato lo studio epidemiolo­gico dell’Ausl sul rumore, a quanto sembra in arrivo, la prossima settimana la Orioli porterà in giunta una delibera per il riassetto del gruppo tecnico istituzion­ale sul rumore aeroportua­le.

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