Marconi, una tassa sui voli rumorosi Gettito da 4 milioni per le mitigazioni
Il Comune va in pressing sulla Regione. E lo scalo apre allo stop ai sorvoli serali
Stop a decolli e atterraggi che sorvolano la città anche in una fascia oraria serale e non solo notturna (dalle 23 alle 6) e l’intenzione da parte del Comune di fare pressione sulla Regione per l’introduzione in Emilia-Romagna della tassa Iresa, il tributo di scopo sulle emissioni sonore degli aerei già attiva in Piemonte e da tempo richiesta anche per gli scali regionali: un gettito che in città potrebbe servire per interventi di mitigazione, come l’insonorizzazione delle scuole delle zone Noce e Pescarola.
La lotta al rumore aeroportuale continua a segnare importanti novità al Marconi: le richieste del comitato dei cittadini residenti nelle aree più sottoposte ai voli non si fermano e sembrano aver finalmente trovato una sponda anche a Palazzo d’Accursio e tra i vertici dell’AdB. A parlare dei possibili provvedimenti è stata l’assessore all’Urbanistica, Valentina Orioli, durante una commissione comunale tornata ad occuparsi dell’inquinamento acustico dell’hub. Di particolare interesse la svolta sull’Iresa, sulla quale la Orioli chiede a viale Aldo Moro di intervenire: «Credo sia arrivato il momento di tornare a verificare le motivazioni di non applicazione di questa tassa, che in realtà andrebbe applicata. Penso francamente che se il tema è la mitigazione del rumore sulla popolazione dovrebbe essere un tema nazionale e non solo regionale, non si comprenderebbe l’applicazione solo in alcuni territori. Il primo passo da fare lo possiamo fare nei confronti della Regione, dopodiché avevamo attivato un tavolo con i parlamentari bolognesi per aggiornare la normativa nazionale e possiamo tornare a incontrarli».
La stima attuale prevederebbe un contributo degli operatori dagli 80 ai 100 euro per ogni volo: di fatto quasi 50 centesimi a passeggero. Ma si tratta di stime approssimative per il Marconi, che ha chiuso il 2017 con il numero record di 8,2 milioni di passeggeri (+6,7% sull’anno precedente) e 71.878 movimenti totali (+3,6% sul 2016): con una serie di calcoli, il Comitato per la compatibilità aeroporto-città quantifica un fondo che a Bologna si avvicinerebbe a 4 milioni di euro. L’introduzione dell’Iresa è da tempo una battaglia del M5S sia in Regione che in Comune, con le consigliere Silvia Piccinini e Elena Foresti ferme nel chiedere «l’immediata applicazione». Intanto nell’ultima Commissione aeroportuale del 17 maggio, il Marconi ha avanzato a Enac, Enav e agli altri enti coinvolti la proposta tecnica di ampliare la fascia oraria notturna che evita i sorvoli sulla città, con deroghe solo per particolari condizioni meteo: l’intenzione sarebbe quella di stabilire l’obbligo di atterraggio e decollo verso Modena (e dunque sull’area industriale Bargellino e non sulle zone Lame, Noce e Pescarola) anche in orari serali. In attesa che venga completato lo studio epidemiologico dell’Ausl sul rumore, a quanto sembra in arrivo, la prossima settimana la Orioli porterà in giunta una delibera per il riassetto del gruppo tecnico istituzionale sul rumore aeroportuale.