Corriere di Bologna

Morandi nel mondo Una mostra a Bilbao

Slitta la sentenza sul destino della sede dedicata al pittore: fermi tutti i progetti. Intanto, dopo il successo della mostra a Leeuwarden (27 mila visitatori), 15 opere volano al Guggenheim basco. Balbi: «Orgogliosi»

- di Luciana Cavina

In attesa che, a livello giudiziari­o, si chiarisca una volta per tutte la collocazio­ne del museo a lui dedicato, a veicolare Bologna d’arte nel mondo c’è, ancora, Giorgio Morandi. Al Belvédère di Leeuwarden (Paesi Bassi) la mostra allestita sul maestro bolognese del ‘900 si è appena conclusa con 27 mila visitatori. «Una cifra record per quella sede», confida il direttore del Mambo e Museo Morandi Lorenzo Balbi. Per l’occasione, da Bologna, erano partiti 14 dipinti, 4 disegni e alcuni oggetti provenient­i dallo studio dell’artista.

Ma, sopratutto, il pittore della luce sarà nuovamente protagonis­ta al Museo Guggenheim di Bilbao alla mostra «A backward glance: Giorgio Morandi and the old masters» che inaugurerà il 12 aprile 2019. Aperta fino a ottobre, «è una iniziativa che ci riempie di orgoglio — commenta Balbi —. Morandi è il più richiesto, ma fra tutte le proposte che arrivano da più Paesi scegliamo solo quelle di eccellenza, che valorizzan­o il ruolo internazio­nale dell’artista e quelle che comprendon­o una nostra fattiva collaboraz­ione».

È il caso di Bilbao, cui sono state prestate 15 opere di cui 8 dipinti e 7 acqueforti. «Abbiamo prestato anche tre tele di Giuseppe Maria Crespi e una di Longhi che erano custodite a Casa Morandi in via Fondazza — rivela Balbi — e che ben si sposano con il progetto espositivo che intende esplorare il rapporto, mai indagato prima, tra i maestri spagnoli del “siglo de oro”, e anche con la pittura bolognese dell’antichità». Altro motivo di orgoglio sarà la firma della studiosa Lorenza Selleri, collaborat­rice del Mambo, all’interno del catalogo che accompagne­rà la rassegna. Sulla valorizzaz­ione di Morandi, avevano puntato, fin dall’inizio del mandato, sia Balbi che Grandi, ma, al di là dei rapporti internazio­nali, ogni altra iniziativa in cantiere dovrà aspettare.

«La giustizia, come si dice, ha i suoi tempi, ma sta andando avanti — fa sapere Grandi — Finché non avremo una sentenza definitiva sui lasciti degli eredi che ci dirà se il Museo Morandi può restare al Mambo o dovrà tornare in Comune non possiamo muoverci». Resta in sospeso, per esempio, il Museo sull’800 che dovrebbe essere allestito, appunto, a Palazzo d’Accursio.Il progetto, sulla carta, è un raccordo tra il piano terra, il piano alto, la Cappella Farnese e la Torre dell’Orologio che dovrebbe essere aperta al pubblico entro l’anno o all’inizio del 2019. Negli spazi dovrebbero prendere posto, anche con esposizion­i a rotazione, i tesori conservati negli archivi dei musei. In quanto alla Torre, è il neo direttore dei Musei Maurizio Ferretti a fare il punto: «La gara per appaltare i lavori — fa sapere — dovrebbe concluders­i con la fine dell’estate e vorremo collegarla il più possibile con la galleria che custodirà le opere e con le Collezioni Comunali d’arte». Un altro progetto è la creazione di un percorso turistico o di un biglietto unico dei luoghi di Morandi, «partendo dal Museo, alla Casa — spiega Balbi— fino all’Accademia di Belle Arti dove è custodito il torchio, tutt’ora funzionant­e, che utilizzava Morandi per le incisioni quando era docente».

Sulla necessità di attirare visitatori alle Collezioni comunali d’arte e nei musei in generale si è discusso, infine, in commission­e Cultura, su ordine del giorno firmato, tra gli altri, dalle consiglier­e Paola Francesca Scarano e Mirka Cocconcell­i (Lega Nord). «Stiamo lavorando per una comunicazi­one più efficace — ha ammesso Grandi — Ci viene suggerito per esempio di utilizzare spazi pubblicita­ri dell’aeroporto e della stazione Tav ma sono cose che hanno un costo. Oppure si può pensare a Fico o all’autostazio­ne. Possiamo accogliere, ancora, la proposta di coinvolger­e le coppie che si sposano in Comune e regalare loro una stampa di qualche opera esposta, o di un Morandi. Intanto abbiamo lanciato un video per turisti con la personific­azione del legato pontificio che attraversa la piazza e invita il turista alle Collezioni. Ci confronter­emo — conclude — con altri soggetti anche privati che organizzan­o mostre per concordare un’azione promoziona­le».

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 ??  ?? Galleria Sopra, una Natura Morta di Giorgio Morandi del 1956 tra le opere che verranno prestate al Guggenheim di BilbaoA destra, una foto del pittore, all’ingresso del museo a lui dedicato
Galleria Sopra, una Natura Morta di Giorgio Morandi del 1956 tra le opere che verranno prestate al Guggenheim di BilbaoA destra, una foto del pittore, all’ingresso del museo a lui dedicato

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