Corriere di Bologna

Picchiotti, l’approdo sicuro di un menu di mare tutto nuovo

A Sacerno l’originale (e raffinata) cucina dello chef di origini toscane

- Di Helmut Failoni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA di Serena Lanza* © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Equilibris­mi. Creare un piatto nuovo, per chi ama il proprio lavoro, è come camminare su una corda tesa con un’asta in mano e il vuoto sotto. Si vacilla nel corso del cammino, ci si ferma, con le gambe che tremano per paura di cadere, ma, quando ci sono passione, conoscenza e mestiere, l’approdo alla fine è sempre sicuro. L’idea prima di tutto. Cosa voglio fare? Poi il «battezzo» della materia prima, che sarà la protagonis­ta del piatto. Poi ancora, la volontà di realizzare qualcosa di diverso dall’idea di partenza (perché in ogni campo, il punto di partenza è comunque sempre una suggestion­e vista, ascoltata, assaggiata, altrove). Infine provare, riprovare, immaginare i sapori in bocca per l’abbinament­o. Lo voglio a contrasto? Lo voglio rassicuran­te? L’importante, alla resa dei conti, è sapere quello che si vuole. Dario Picchiotti, chef entusiasta ed esuberante, ma sempre sul pezzo, sa bene quello che vuole. Il nuovo menu, rispetto a quello appena archiviato (e — badate bene — poteva anche continuare, come fanno in tanti, con le certezze e il successo di quello precedente, ma lui preferisce mettersi continuame­nte alla prova) è più spinto. Più costruito sui toni del contrasto. Di sensazioni (piacevolme­nte) forti in bocca. Legate anche un pensiero di piatti di recupero, come il brodo di polpo con testa di pesce e nervetto di baccalà. E poi lo Sgombro in caprese (il pesce viene cotto all’acqua di pomodoro e il piatto viene finito con cialde di mozzarella). Polpo alla puttanesca 2018 (con pomodoro, olive, capperi e acciughe: piatto che cromaticam­ente evoca il suo Spaghetto sul Portocanal­e). La Spuma di granseola viene adagiata sull’insalatina ottenuta con la polpa del crostaceo e la frittatina cotta nell’acqua di mare. La Tagliatell­a (Cavalieri) Picchiotti la propone con tentacoli affumicati e con l’aggiunta di tanaceto (è una pianta officinale poco usata) e angostura: sapori inaspettat­i. La voglia di territorio, di lavorare un alimento non semplice come la mortadella lo ha portato a creare i Ravioli di mortadella con capesante, spinaci e tabasco. Ancora un prodotto di terra (il foie gras), che con la sua ferrosa souplesse funziona alla grande con il branzino e con la crema acida di zucchine che innerva e chiude un grande piatto. Bella la carta dei vini (con ampia scelta di bollicine «vere») curata dalla compagna Giada. Conto sui 70 euro.

Parente di totani, calamari e polpi, la seppia ha una caratteris­tica che la rende unica: sa parlare. E per farlo utilizza i colori. I 3 strati di cromatofor­i (le cellule che contengono il pigmento), infatti, contraendo­si e rilassando­si, determinan­o repentini cambi cromatici. Con i colori la seppia si mimetizza ma può anche comunicare ansia, paura e aggressivi­tà. Nella stagione riprodutti­va, il maschio, corteggia la femmina con una serenata fatta di linee rosso fuoco, cerchi e macchie scure che compaiono e scompaiono percorrend­o i tentacoli ad altissima velocità. Uno spettacolo psichedeli­co che fa capitolare anche la femmina più reticente. La seppia ha una vista molto sviluppata ma un olfatto poco sensibile. È un predatore notturno che di notte caccia e di giorno si riposa sul fondale. Quando disturbata, si allontana spruzzando il nero di seppia. Questo liquido oleoso galleggia e confonde il predatore. L’osso di seppia è quel che resta della conchiglia ancestrale protettiva e serve ora a mantenere un assetto stabile senza fatica. Le seppie migrano verso la costa per riprodursi: prima i maschi e poi le femmine. La fecondazio­ne è interna e le uova deposte sono nere e grandi. Le femmine, dopo la deposizion­e, spesso, muoiono e per questo nella popolazion­e adulta gli individui sono quasi tutti maschi.

*Biologa marina

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Colori
 ?? Antica Trattoria di Sacerno, Sacerno (Bo) ?? Calamaro, crema di patate; nella foto grande in basso Spuma di granseola Via di Mezzo Levante, 2 Telefono: 051.646 9050
Antica Trattoria di Sacerno, Sacerno (Bo) Calamaro, crema di patate; nella foto grande in basso Spuma di granseola Via di Mezzo Levante, 2 Telefono: 051.646 9050
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 ??  ?? Sopra Spigola, fegato grasso, zucchine; a destra Hamburger con carote e Moscow Mule; a sinistra Tagliatell­a con tentacoli tanaceto e angostura
Sopra Spigola, fegato grasso, zucchine; a destra Hamburger con carote e Moscow Mule; a sinistra Tagliatell­a con tentacoli tanaceto e angostura
 ??  ?? Raviolo di mortadella, capesante e spinacio al tabasco
Raviolo di mortadella, capesante e spinacio al tabasco
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 ??  ?? Polpo alla puttanesca con pomodoro e polvere di olive
Polpo alla puttanesca con pomodoro e polvere di olive
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