Corriere di Bologna

Cento maestre a Merola «Ritorsione contro di noi»

Cresce il numero degli istituti: 8 medie e 5 superiori attivi durante le vacanze

- Di Daniela Corneo

«Caro sindaco, le scriviamo per dimostrarl­e il nostro disagio». Sono più di 100 le maestre delle materne che hanno scritto una lettera a Merola. Il punto fondamenta­le l’avvio anticipato delle materne il 3 settembre: «Non ha senso, se non perché volete punirci per aver eliminato i campi estivi a luglio».

Accorciare le vacanze scolastich­e per togliere i ragazzi in una fascia d’età molto delicata — quella tra gli 11 e i 16 anni — dalla strada, ma soprattutt­o da computer e tv. Il progetto «Scuole aperte» torna. E torna potenziato. Nel 2012 risposero all’appello solo due scuole medie. A sei anni di distanza, saranno 13 gli istituti, di cui 5 superiori, a restare aperti anche d’estate o ad «accorciare» il tempo lontano dai banchi con l’apertura anticipata. E per il futuro il presidente dell’Istituzion­e scuola, Paolo Marchesell­i, non nasconde di avere un sogno: «Vorrei tutte le scuole aperte».

Una cosa è certa: quest’anno il progetto realizzato con la collaboraz­ione tra Comune e Ufficio scolastico provincial­e ha conquistat­o altre tre superiori, oltre a Itis Belluzzi-Fioravanti e Itis Manfredi-Tanari che hanno fatto da apripista l’estate scorsa:l’ Al dr o van diRub bi ani, il Serpieri e il Rosa Luxemburg. A questi istituti si vanno ad aggiungere, come nel 2017, 8 medie di altrettant­i istituti comprensiv­i: Ic 1, 7, 11, 12, 13, 14, 15, 18. «Ma possiamo già dire che l’anno prossimo ci sarà un ulteriore sviluppo. Il percorso non si può interrompe­re», ha detto ieri Marchesell­i. Ne è convinta anche la vicesindac­o e assessore alla Scuola Marilena Pillati: «L’entusiasmo dei ragazzi ci ha fatto capire che il progetto può essere sviluppato ulteriorme­nte». Il dirigente dell’Ufficio scolastico provincial­e Giovanni Schiavone lancia il sasso: «Per il futuro sarà importante prevedere una maggiore flessibili­tà per operatori scolastici e segreterie, oltre a un maggiore coinvolgim­ento degli istituti superiori». Certo è che, continua Schiavone, finita la scuola, «i ragazzi hanno a disposizio­ne 112 giorni di vacanza. È un periodo troppo lungo e molti non vanno in vacanza, oppure vanno via

«Cosa fanno i ragazzi 112 giorni a casa? Bidelli e segreterie siano più flessibili»

una o due settimane al massimo. Cosa fanno tutto il tempo a casa? Togliamo i ragazzi dalle strade ed evitiamo che stiano chiusi davanti al pc, al cellulare e ai social». I ragazzi delle medie saranno impegnati dal 18 giugno al 20 luglio; quelli delle superiori inizierann­o il 27 agosto e faranno i corsi fino al 14 settembre.

Il progetto, che conta sul sostegno delle Fondazioni bancarie e su un investimen­to di 125 mila euro da parte della Ies, che mette a disposizio­ne otto educatori, quest’anno offre alle famiglie 335 posti alla settimana per cinque settimane. «Ma ci sono ancora posti disponibil­i — spiega Marchesell­i — basta iscriversi entro le ore 12 del giovedì precedente e iniziare dal lunedì successivo». E chi non potrà sostenere nemmeno i costi (irrisori) dell’iscrizione, non si dovrà preoccupar­e, perché sarà la scuola a far fronte alla spesa, pur di non «perdere» dei ragazzi.

La buona accoglienz­a nelle prime due settimane potrebbe avere esiti positivi sui risultati di fine anno dei ragazzi. «L’anno scorso — spiega Giovanni Mascaro del ManfrediTa­nari — abbiamo avuto 32 iscritti e nessuno di loro è stato bocciato nell’anno più delicato, il primo. Forse non è un caso». Per Paolo Bernardi del Rosa Luxemburg è invece il primo anno del progetto: «Serve un ponte tra le medie e le superiori in termini di accoglienz­a e orientamen­to».

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Fine anno Uno studente dell’Itis Belluzzi il giorno della pubblicazi­one dei quadri

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