IL NUOVO FRA ARTE E SCIENZA
«Tra Arte e Scienza» è il tema dell’evento in occasione del trentennale della Fondazione Golinelli. Quanti intravedono l’alba di un rinascimento imprenditoriale intendono ricomporre la frattura avvenuta dopo il 17° secolo tra l’arte, da una parte, e dall’altra la scienza. L’arte, qualsiasi mezzo artistico, non ha confini culturali. Più delle differenze sono interessanti i suoi legami con la scienza. Pare che Charles Darwin considerasse i dipinti di Marianne North eccellenti esempi della sua teoria della selezione naturale. Uno scienziato e un artista che non sono in grado di comunicare reciprocamente le proprie idee sono destinati al fallimento. Il successo è il risultato dell’incontro delle abilità dell’uno e dell’altro. La creatività accomuna il processo scientifico e il metodo artistico. Artisti e scienziati condividono la curiosità per l’ignoto, apprezzano la bellezza dei due mondi e manifestano un vivo interesse a creare qualcosa di nuovo. Un sempre più intenso dialogo tra umanesimo e scienza permette di far luce sulle loro compatibilità e virtuose interazioni. Basti pensare alle botteghe artigiane rinascimentali, antenate degli odierni spazi di lavoro condiviso (coworking). Lì s’incontravano e collaboravano pittori, scultori e altri artisti; architetti, matematici, ingegneri, anatomisti, altri uomini di scienza e ricchi mercanti in veste di mecenati.
Ne scaturì un’imprenditorialità che concepì modi rivoluzionari di lavorare, di offrire prodotti e servizi, di vedere il mondo. Se vogliamo che sia questo lo scenario di fronte a noi negli anni a venire, è indispensabile allargare il campo di libertà dei ricercatori. Come ha scritto Geoffrey Lloyd, professore emerito di Filosofia antica e della scienza presso il Needham Research Institute dell’Università di Cambridge, più la ricerca è istituzionalizzata, meno spazio ha l’individuo per produrre idee genuinamente innovative. Più il programma di ricerca gode dell’approvazione delle autorità, maggiore è la pressione ad operare in modo conforme al programma. L’ovvio pericolo è che sia sempre più difficile introdurre nuove idee e gettare un ponte tra la sponda dell’arte e la riva della scienza. Con il guado reso praticabile, si potranno cogliere i frutti dell’innovazione congiuntamente dai rami degli alberi della scienza e dell’arte. Il loro intersecarsi caratterizzò il libero pensiero dell’Uomo rinascimentale, personificato nell’Uomo vitruviano, il famoso disegno di Leonardo che unisce arte e scienza nella rappresentazione del corpo umano. Ci piace pensare al rinascimento imprenditoriale come una forma d’arte in cui lo spirito di avventura, d’immaginazione e di libertà rende accessibile il percorso imprenditoriale ad artisti e scienziati insieme. Oggi, la digitalizzazione è il mezzo tecnologico che facilita e amplia l’apprendimento reciproco attraverso esperimenti che sfociano in opportunità di business. Assisteremo così alla rinascita dell’arte dell’imprenditorialità con l’imprenditore artista e scienziato che fa la differenza culturale e con le nuove tecnologie che lo coadiuvano nell’atto della produzione creativa.