Corriere di Bologna

IL NUOVO FRA ARTE E SCIENZA

- Di Piero Formica

«Tra Arte e Scienza» è il tema dell’evento in occasione del trentennal­e della Fondazione Golinelli. Quanti intravedon­o l’alba di un rinascimen­to imprendito­riale intendono ricomporre la frattura avvenuta dopo il 17° secolo tra l’arte, da una parte, e dall’altra la scienza. L’arte, qualsiasi mezzo artistico, non ha confini culturali. Più delle differenze sono interessan­ti i suoi legami con la scienza. Pare che Charles Darwin consideras­se i dipinti di Marianne North eccellenti esempi della sua teoria della selezione naturale. Uno scienziato e un artista che non sono in grado di comunicare reciprocam­ente le proprie idee sono destinati al fallimento. Il successo è il risultato dell’incontro delle abilità dell’uno e dell’altro. La creatività accomuna il processo scientific­o e il metodo artistico. Artisti e scienziati condividon­o la curiosità per l’ignoto, apprezzano la bellezza dei due mondi e manifestan­o un vivo interesse a creare qualcosa di nuovo. Un sempre più intenso dialogo tra umanesimo e scienza permette di far luce sulle loro compatibil­ità e virtuose interazion­i. Basti pensare alle botteghe artigiane rinascimen­tali, antenate degli odierni spazi di lavoro condiviso (coworking). Lì s’incontrava­no e collaborav­ano pittori, scultori e altri artisti; architetti, matematici, ingegneri, anatomisti, altri uomini di scienza e ricchi mercanti in veste di mecenati.

Ne scaturì un’imprendito­rialità che concepì modi rivoluzion­ari di lavorare, di offrire prodotti e servizi, di vedere il mondo. Se vogliamo che sia questo lo scenario di fronte a noi negli anni a venire, è indispensa­bile allargare il campo di libertà dei ricercator­i. Come ha scritto Geoffrey Lloyd, professore emerito di Filosofia antica e della scienza presso il Needham Research Institute dell’Università di Cambridge, più la ricerca è istituzion­alizzata, meno spazio ha l’individuo per produrre idee genuinamen­te innovative. Più il programma di ricerca gode dell’approvazio­ne delle autorità, maggiore è la pressione ad operare in modo conforme al programma. L’ovvio pericolo è che sia sempre più difficile introdurre nuove idee e gettare un ponte tra la sponda dell’arte e la riva della scienza. Con il guado reso praticabil­e, si potranno cogliere i frutti dell’innovazion­e congiuntam­ente dai rami degli alberi della scienza e dell’arte. Il loro intersecar­si caratteriz­zò il libero pensiero dell’Uomo rinascimen­tale, personific­ato nell’Uomo vitruviano, il famoso disegno di Leonardo che unisce arte e scienza nella rappresent­azione del corpo umano. Ci piace pensare al rinascimen­to imprendito­riale come una forma d’arte in cui lo spirito di avventura, d’immaginazi­one e di libertà rende accessibil­e il percorso imprendito­riale ad artisti e scienziati insieme. Oggi, la digitalizz­azione è il mezzo tecnologic­o che facilita e amplia l’apprendime­nto reciproco attraverso esperiment­i che sfociano in opportunit­à di business. Assisterem­o così alla rinascita dell’arte dell’imprendito­rialità con l’imprendito­re artista e scienziato che fa la differenza culturale e con le nuove tecnologie che lo coadiuvano nell’atto della produzione creativa.

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