IL PESO DEL VOTO MODERATO
Conservazione o Rivoluzione. La sfida di Imola è netta. Partendo da un’analisi non ideologica, storicamente aggiornata della contrapposizione. «Rivoluzione?» ha titolato «7» del Corriere mettendo in copertina Matteo Salvini versione Che Guevara. A Imola, però, il capo della Lega si evoca non barbudos, ma con gli occhialini borghes-luciferini di Palmiro Togliatti. La Rivoluzione la deciderà l’elettorato di centrodestra. In maggioranza leghista. Il partito che troppi a sinistra sminuiscono (o rafforzano: lo ha ben notato Claudia Baccarani sull’Arci Benassi, vale per ogni circolo di «vecchi comunisti») come «razzista» si gioca la possibilità di un ribaltone epocale, dimostrando di saper applicare la doppiezza del comunista Togliatti. I capi della Lega sostengono la candidata grillina a sindaca contro la Conservazione post comunista. Il ballottaggio imolese dimostrerà innanzitutto quale forza «sociale», di influenza e peso, ha il partito di Salvini: quanti del 23,1 % degli elettori che due settimane fa hanno votato centrodestra sceglieranno Manuela Sangiorgi per mandare i «comunisti» dopo 73 anni all’opposizione. Sangiorgi il 10 giugno ha preso il 29,2%. Carmen Cappello l’ha battuta di oltre 12 punti. Sia i grillini che la sinistra hanno rastrellato tutto il possibile. L’unica chance per il Pd è di riuscire ad attrarre voti berlusconiani moderati o M5S che non accettano il connubio con Salvini.
Per i grillini decisivi per vincere sono i leghisti, alleati incombenti a Roma. L’Istituto Cattaneo dava 58,3 a 41,7 le possibilità di rimonte M5S ai ballottaggi contro il Pd. Ora aggiunge il dubbio del governo con Salvini. Nel caso di una sindaca M5S, il consiglio comunale sarà a maggioranza pd: non un gran problema, anche se può far meditare borghesi, imprenditori e commercianti abituati da sempre al consociativismo con la sinistra. La Rivoluzione in una delle ultime «Stalingrado italiane» sarebbe tellurico. Lo hanno capito Martina, Delrio, Calenda («questo è un modello da esportare») e Di Maio («sono finiti») che hanno fatto a Imola campagna elettorale.