L’intelligenza artificiale per migliorare la diagnosi
Le intelligenze artificiali stanno arrivando. Fino a qualche anno fa erano argomenti da film di fantascienza, presenze minacciose e oscure, come Hal 9000 di 2001: Odissea nello spazio. Le prime applicazioni che abbiamo oggi a portata di mano sono molto più prosaiche e pratiche. Ho chiesto ad un software di cercare le foto di gatti in mezzo alle migliaia che ho scattato e sono rimasto sorpreso di vedere che ha ripescato anche la scultura in acciaio verniciato e fil di ferro che avevo fotografato in un museo d’arte moderna: senza dubbio un gatto, ma certo di aspetto anomalo rispetto al normale felino domestico. Classificare le immagini è un’attività fondamentale in oncologia: ogni lesione sospetta viene studiata dall’anatomopatologo, che innanzitutto stabilisce se si tratta di un tumore oppure no, e se è benigno o maligno. Se sostituiamo il concetto di tumore a quello di gatto, non è molto diverso da quello che ho descritto prima. Infatti si stanno studiando dei microscopi dotati di intelligenza artificiale, in grado di evidenziare le zone tumorali di un preparato in tempo reale, mentre lo stiamo guardando. Non sostituiranno l’anatomopatologo, ma saranno preziosi per fornirgli una seconda opinione, aumentando la precisione e la velocità delle diagnosi nelle situazioni più critiche.