Corriere di Bologna

Immigrazio­ne, minacce a Lepore

Un proiettile sulla bacheca Facebook dell’assessore che fa denuncia. Solidariet­à e polemiche

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La foto di un proiettile, accompagna­ta da una minaccia: «Caro assessore, è già in canna, basta puntare e premere il grilletto». Nel mirino c’è l’assessore Matteo Lepore, «colpevole» di aver condiviso su Facebook un post dedicato a Soumaila Sacko, il sindacalis­ta maliano ucciso in Calabria il 2 giugno scorso. Immediata la denuncia alla Digos e alla polizia postale, così come la solidariet­à bipartisan del mondo politico. Seppur con qualche distinguo. Mentre il M5S assicura solidariet­à «in modo totale e assoluto», la leghista Lucia Borgonzoni aggiunge: «La mia vicinanza termina quando si cerca una colpevole preconfezi­onato: Matteo Salvini».

Questa volta l’hater di turno si nasconde dietro un profilo social falso intestato a Galileo Fiorentini e se la prende con l’assessore alla Cultura Matteo Lepore. L’odio tracima da una foto di un proiettile, corredata da un commento, entrambi pubblicati ieri mattina sotto il post con cui Lepore condividev­a le parole del sindacalis­ta maliano Aboubakar Soumahoro, collega e compagno di Soumaila Sacko, l’attivista maliano di 29 anni ucciso in Calabria il 2 giugno. «Caro assessore — scrive la persona che si nasconde dietro il profilo falso — il proiettile è già in canna, basta puntare e premere il grilletto». Una minaccia in piena regola che si conclude con un’offesa che sembra senza senso: «Capito sepolcro imbiancato buonista e traditore?».

Se la prende con l’assessore Matteo Lepore il sedicente Galileo Fiorentini, ma ce l’ha con il post che rilanciava la foto di Soumahoro in viaggio per il Mali per partecipar­e ai funerali dell’amico e collega ucciso a fucilate. Un post che esprimeva solidariet­à ai migranti. Lepore ha denunciato il tutto pubblicame­nte sulla sua bacheca, prima di andare in Questura e sporgere denuncia alla Digos e alla polizia postale, che lavorano in queste ore per rintraccia­re l’hater dietro quel profilo anonimo senza foto né informazio­ni né contenuti, forse creato solo per spargere fango sui social. «Non ci fate paura», ha scritto l’assessore sulla sua bacheca Facebook. «Non bisogna avere timore di questa gente che vuole intimidire e gettare l’Italia nel buio dell’odio. Noi amministra­tori abbiamo il compito ogni giorno di lavorare per la speranza. A occhi aperti e a #portiapert­i» ha scritto rilanciand­o l’hashtag della campagna contro la chiusura dei porti italiani alle navi che soccorrono migranti. «Bologna città senza paura», ha concluso.

Immediata la reazione del sindaco Virginio Merola: «Questo è un Paese civile ed è diviso da molte polemiche politiche, dopodiché ci sono anche gli stupidi. Se diventano la maggioranz­a è un problema, detto questo non sottovalut­iamo nulla», ha assicurato il primo cittadino a Palazzo d’Accursio, esprimendo solidariet­à al suo assessore. Ma Merola ha richiamato l’attenzione anche su «un clima da cui non farsi intimidire» perché la foto del proiettile e le minacce sulla bacheca dell’esponente della giunta non è la prima intimidazi­one dallo stampo simile che irrompe nel dibattito cittadino. Esattament­e una settimana fa, mercoledì 18 giugno, dal profilo social di tale Bonifacio Ferrari un messaggio che minacciava un proiettile in testa era arrivato all’ex consiglier­a e attivista lgbt Cathy Latorre, anche se in quel caso l’intimidazi­one era di stampo omofobo. Ieri pomeriggio il profilo Galileo Fiorentini era già svanito nel nulla da cui proveniva.

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L’assessore Matteo Lepore ieri davanti ai cronisti
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Intimidazi­one Il post con l’immagine di un proiettile pubblicato sulla bacheca Facebook dell’assessore Matteo Lepore

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