La Torre: minacce simili alle mie, c’è la stessa regia
L’ex consigliera pensa a un’iniziativa contro l’odio insieme all’assessore
«Sono molto preoccupata, perché evidentemente si tratta di una persona che vive a Bologna e che vuole tenere sotto scacco tutta la città che combatte le discriminazioni». A poche ore dalla pedalata solidale nei suoi confronti, Cathy La Torre vede molte analogie tra le minacce nei suoi confronti e quelle ricevute dall’assessore Matteo Lepore. «Sempre sui social, sempre profili fake, mostrando armi e facendo riferimento a situazioni precise. Secondo me — dice La Torre — ci sono tutti gli elementi per pensare alla stessa regia. Chiederò alla Polizia postale di fare in fretta, gli starò con il fiato sul collo. Perché due cose simili a distanza di pochi giorni non si possono accettare». L’avvocatessa paladina de diritti lgbt ha parlato con Lepore per dargli la sua solidarietà e decidere azioni comuni. «Ci risentiremo per pensare a un evento pubblico nel quale affrontare questo clima di violenza soffocante. Potrebbe essere un’assemblea pubblica, di certo non dobbiamo chiuderci in una stanza. È necessario stare all’aperto, in una piazza con tutti coloro che rifiutano questi atteggiamenti intimidatori. Sarebbe un momento importante per tutti». Quello che stupisce La Torre è che ciò accada a Bologna. «Dispiace constatare che gli anticorpi che avevano difeso la città da questi fenomeni non riescano più ad arginare certe manifestazioni d’odio. Non credo sia colpa di qualcuno, ma mi domando dove nascano questi sentimenti che vengono cavalcati per distrarci dai grandi problemi che affliggono il nostro Paese».