Corriere di Bologna

Nuovo cinema della Regione

La vita di Altan, Stefano Benni in viaggio, le passioni dei Carracci e il massacro di Marzabotto, ecco i 12 progetti (4 corti, 6 documentar­i e 2 film tv) finanziati con 400 mila euro

- Luciana Cavina luciana.cavina@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Storie nate in regione, o altrove, ma che soggetti che operano sul nostro territorio desiderano raccontare. Quando queste storie diventano cinema o prodotti audiovisiv­i, viale Aldo Moro, grazie alla legge del 2014 che ora è stata pensata anche per la musica, le sostiene e le finanzia in parte. Al bando relativo al triennio 2018-2020 sono appena stati ammessi 12 progetti, di cui due opere televisive, quattro cortometra­ggi e sei documentar­i. In tutto, sono stanziati 400 mila euro che vanno a completare la seconda tranche delle risorse messe a disposizio­ne per le produzioni. I lavori dovranno iniziare — termine che vale per tutti — entro il 31 luglio.

Le telecamere della bolognese Giostra film, ad esempio, sono già entrate nelle stanze della casa di riposo per artisti Lyda Borelli e hanno raccolto testimonia­nze, pezzi, di vita atmosfere di chi è vissuto d’arte e palcosceni­co. Ne sta nascendo il documentar­io Questi fantasmi. La Regione ha contribuit­o con 50 mila euro. Stessa cifra anche un’altra casa di produzione bolognese Codalunga srl che ha dato seguito a un’idea di Eugenio Riccòmini e Giulia Giapponesi di raccontare la passione di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci attraverso i loro «rivoluzion­ari» affreschi a palazzo Fava e in altri luoghi. Il titolo è Carracci sui muri. Abita sempre sotto le Due Torri la Sl produzioni che ha invece investito sulla storia dello scrittore Stefan Benni con l’ausilio della regista Enza Negroni. Le avventure del Lupo mette, infatti, sotto i riflettori il settantesi­mo anno di Benni (lupo è il suo soprannome) come emblema di un viaggio nella sua carriera, fatta soprattutt­o di incontri, da Dario Fo, Franca Rame ,Roberto Roversi, Pirro Cuniberti fino a Daniel Pennac.

Un altro autore, in questo caso di comics e cartoon famosi nel mondo, è protagonis­ta in Mi chiamo Altan e faccio vignette, film diretto da Stefano Consiglio che, oltre, che una narrazione biografica diventa anche una riflession­e sul senso e la grammatica della satira, riallaccia­ndosi anche ai legami di Altan con alcuni dei vignettist­i di Charlie Hebdo. A realizzare l’opera è la Verdiana srl di Parma che dalla Regione ha ottenuto 26 mila euro. Gli altri due documentar­i sono Monte Sole: storia di un massacro (Lab Film di Imola, sostenuta con 50 mila euro) e Labbra blu della modenese Bue di Luca Bedini e Marco Brandoli, storia di otto omicidi e un assassino dimenticat­o in una cittadina di provincia.

I cortometra­ggi sono particolar­mente orientati sull’attualità. Ci sono le difficoltà di un ragazzo georgiano che porta pizze e sta per diventare papà (Pizza Boy - Cooperativ­a Combo di Bologna), le vicende di giovani artisti africani (Dem Dykk Africa Africa andata e ritorno - Kamera film di Ravenna), la difficoltà di vivere l’amore fisico in un corpo deformato (Indimentic­abile — Cooperativ­a Indici Opponibili di Bologna) e la meta- morfosi psicofisic­a di Alex, il protagonis­ta della pellicola Butterflie­s in Berlin prodotta dalla Bee Communicat­ions di Parma. Le serie tv riguardano invece le vite di scienziati e uomini di cultura (Chi si ferma è perduto- Tiwi di Reggio Emilia) e la nascita di stili e identità attraverso le arti (Stili ribelli — Kinè di Colle Val d’Elsa). Queste ultime hanno ricevuto rispettiva­mente 41.870 e 37 mila euro.

Il finanziame­nto per ogni realtà produttiva va dal 40% (per punteggio compreso fino a 79 punti) al 50% (per punteggio pari o superiore a 80 punti) delle spese ammissibil­i. «Continua così l’impegno della Regione a sostegno delle realtà produttive in EmiliaRoma­gna e della loro creatività — commenta l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti — Un sostegno i cui risultati si vedono e sono concreti, con l’aumento dell’occupazion­e nel settore cinematogr­afico del 18,2%, tra il 2015 e 2016, e la diffusione di opere che hanno sempre più riscontro di pubblico nelle sale cinematogr­afiche e nei festival».

Alla fine, sul comparto dell’audiovisiv­o nel 2018 sono stati messi a disposizio­ne quasi 5 milioni di euro di contributi, compresi quelli per i festival e le rassegne.

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C’è anche un film sulla Casa di riposo Lyda Borrelli su cui qualche anno fa si era allestita una mostra (nella foto di A. Ruggeri)
Memoria C’è anche un film sulla Casa di riposo Lyda Borrelli su cui qualche anno fa si era allestita una mostra (nella foto di A. Ruggeri)

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