RIDERE DI NOI ESORDIO IN PELLICOLA
Stasera il collettivo Il Terzo Segreto di Satira presenta nell’arena all’aperto il suo primo film «Si muore tutti democristiani». Il gruppo si è fatto conoscere su YouTube. «Ci siamo chiesti a quali compromessi saremmo disposti ma rappresentiamo anche la
Il collettivo Il Terzo Segreto di Satira, formatosi a Milano nel 2011, ha dimostrato che il salto dal web al cinema, risultato penalizzante per tante star della rete approdate sul grande schermo, può produrre anche esiti più confortanti.
I milanesi Pietro Belfiore, Davide Bonacina e Davide Rossi, il mantovano Andrea Fadenti e il comasco-svizzero Andrea Mazzarella questa sera saranno al Cinema Gran Reno di Casalecchio, alle 21.45, per presentare il loro fortunato Si muore tutti democristiani. Nel film Stefano (Marco Ripoldi), Fabrizio (Massimiliano Loizzi) ed Enrico (Walter Leonardi) sono amici da una vita legati dagli stessi ideali. Insieme gestiscono una piccola casa di produzione con la speranza di realizzare documentari a tema sociale. Quel progetto sembra finalmente arrivare insieme a un considerevole guadagno economico, portando anche una domanda che li turba: meglio fare cose pulite con i soldi sporchi o cose sporche con soldi puliti? Una riflessione ironica e impietosa sul compromesso, narrata con i toni dell’umorismo e con una lapidaria conclusione, «nasci contestatore, muori contestato». Tra siparietti e camei con Peter Gomez, Lilli Gruber, Andrea Scanzi e la performance di Francesco Mandelli e Paolo Rossi, il film prodotto dalla bolognese Ibc Movie di Beppe Caschetto segna l’esordio del gruppo che dal 2014 collabora in tv, tra gli altri, con Report e Piazza pulita.
E che ha cercato di raccontare la propria esperienza, con marcati tratti autobiografici: «Come i protagonisti del film, siamo una piccola casa di produzione che si occupa principalmente di satira politica e sociale. Nel tempo abbiamo ricevuto alcune proposte, vantaggiose dal punto di vista economico, ma non in linea con il nostro progetto. Per questo motivo, ragionando se accettare o meno compromessi, a un certo punto ci siamo domandati “fino a che punto saremmo arrivati?”. La storia è anche una metafora della sinistra italiana e della sua mutazione». Il futuro de Il Terzo Segreto di Satira vedrà sicuramente il loro ritorno su YouTube, oltre a progetti nuovi e molto diversi da quanto hanno fatto in precedenza: «Abbiamo un lavoro nel cassetto da proporre dopo il film, un’altra cosa nuova rispetto a ciò che abbiamo realizzato finora. Ma in generale siamo aperti anche a progetti che escono dal nulla. Navighiamo un po’ a vista, non siamo mai riusciti a imbastire una progettualità sul lungo periodo, ma il nostro lavoro è ancora un’isola felice».