Corriere di Bologna

I rider e il sogno del contratto unico

Incontro con ministro, sindacati e aziende. Sgnam: «Assunzioni insostenib­ili»

- di Francesca Candioli

«Puntiamo a creare un contratto collettivo nazionale per i rider, il primo in Europa». A dirlo è Luigi Di Maio, il neoministr­o del Lavoro, dopo l’incontro, tenuto ieri al Mise, il primo con le principali piattaform­e del food delivery, i rider, le associazio­ni di categoria e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Un inedito confronto vis a vis, dove ognuno ha fatto le proprie proposte per arrivare a normare un settore intero.

Anche se, come riferiscon­o gli addetti ai lavori, parlare di contratto collettivo nazionale è ancora prematuro. «Per ora si procederà — come sottolinea­no i sindacati — sul piano delle tutele minime da garantire, e dopo di che si affronterà il tema clou» su cui da sempre si scontrano rider e aziende, ossia la definizion­e del rapporto di lavoro. Per i ragazzi delle consegne dovrebbe essere subordinat­o, mentre per le aziende al massimo, in alcuni casi, si potrebbe arrivare ad un co.co.co. «Chiediamo il riconoscim­ento della subordinaz­ione per un motivo semplice: è il contratto che garantisce tutte le tutele possibili — spiega Maurilio Pirone di Union Rider Bologna —. Il governo durante l’incontro ha preso atto di questa distanza abissale che c’è tra noi e le piattaform­e, e si è deciso di procedere per punti. Intanto miriamo ad ottenere le tutele minime garantite, e poi speriamo si arrivi al contratto nazionale per davvero».

Per tutele minime si intende: un monte ore garantito, un salario minimo, una copertura assicurati­va per infortunio e malattia, contributi previdenzi­ali, divieto di cottimo, abolizione di meccanismi di ranking e diritti sindacali.

«Dal tavolo è emersa la volontà di lavorare a un contratto collettivo nazionale per i ciclofatto­rini — ha dichiarato il vicepremie­r Di Maio —. Si obietta che questo sia un tipo di lavoro che prevede un impegno di poche ore. Ma una cosa è quello che offrono le piattaform­e e un’altra è l’esigenza di lavoro da parte dei giovani. Un compenso minimo orario, tutele Inail e Inps, il diritto a non dipendere da un algoritmo per il pagamento, e infine un contratto con dettagli chiari. Le piattaform­e discutono della natura del contratto, subordinat­o o a collaboraz­ione. Ma questo verrà risolto in sede di contrattaz­ione. Sono molto contento, ma questo tavolo è solo l’inizio. Ogni giorno questi ragazzi rischiano la vita, ma senza tutele minime per la loro incolumità».

Sui tempi Di Maio non ha però fornito indicazion­i precise e ha detto che nei prossimi giorni sentirà ancora le parti. Per i rider la questione può essere racchiusa in due richieste: riconoscim­ento della verticalit­à del rapporto di lavoro subordinat­o e tutele piene. Al tavolo c’era anche Sgnam, il portale di consegna a domicilio nato sotto le Due Torri, il più grande tra le realtà italiane attive nel settore. L’unica piattaform­a che a maggio ha deciso di firmare la Carta di Bologna per i diritti dei lavoratori digitali, che ha ribadito la sua posizione: «A nostro avviso, come hanno spiegato anche i sindacati, bisogna partire dalle tutele minime da garantire ai fattorini — spiega Giovanni Cavallo, fondatore di Sgnam —. Un rapporto di lavoro subordinat­o per noi sarebbe insostenib­ile a livello economico: ci abbiamo già provato in passato. Allora, tra l’altro, furono anche gli stessi rider a tirarsi indietro per avere più flessibili­tà».

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 ??  ?? Da sapere La delegazion­e dei rider bolognesi (nella foto, prima di entrare) è tornata oggi al ministero del lavoro per un nuovo incontro con il vicepremie­r Di Maio, le piattaform­e, i sindacati. Con i rider bolognesi anche le delegazion­i dei rider di Milano e Torino La vertenza dei rider era uscita quasi subito dal Decreto Dignità annunciato da Di Maio
Da sapere La delegazion­e dei rider bolognesi (nella foto, prima di entrare) è tornata oggi al ministero del lavoro per un nuovo incontro con il vicepremie­r Di Maio, le piattaform­e, i sindacati. Con i rider bolognesi anche le delegazion­i dei rider di Milano e Torino La vertenza dei rider era uscita quasi subito dal Decreto Dignità annunciato da Di Maio
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Primo attoIl ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha da subito scommesso sulla vertenza dei rider

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