Corriere di Bologna

Vaccini, più di 5.000 gli studenti fuori regola

Per nidi e materne colloqui in corso fino al 30 luglio. Domani vertice all’Ufficio scolastico

- Amaduzzi

Sono 5.419 i bimbi e ragazzini fino a 16 anni non ancora in regola con le vaccinazio­ni. Per 1.850, quelli da 0 a 5 anni, potrebbero esserci problemi per l’iscrizione a scuola visto che la legge per nidi e materne prevede l’esclusione per gli inadempien­ti. I restanti 3.569 potrebbero incorrere in una sanzione se non regolasser­o la loro posizione entro l’avvio dell’anno scolastico. Domani vertice in Provvedito­rato.

Sono 5.419 i bimbi e ragazzini fino a 16 anni non ancora in regola con le vaccinazio­ni. Per 1.850, quelli da 0 a 5 anni, potrebbero esserci problemi per l’iscrizione a scuola visto che la legge per nidi e materne prevede l’esclusione per gli inadempien­ti. I restanti 3.569 potrebbero incorrere in una sanzione se non regolasser­o la loro posizione entro l’avvio dell’anno scolastico. A questo ragionamen­to però bisogna anteporre un «se» molto forte. Il nuovo governo legastella­to ha infatti fatto capire di non voler essere così rigoroso sull’osservanza dell’obbligo vaccinale e starebbe lavorando a una proroga del termine del 10 luglio previsto dalla legge Lorenzin. Proroga che è ormai nei fatti anche in EmiliaRoma­gna, regione nella quale resta comunque valida la legge che prevede l’obbligo delle immunizzaz­ioni per i nidi e i servizi 0-3 anni.

Il 10 luglio quindi non succede nulla. Ma come comportars­i all’apertura dell’anno scolastico? Domani i dirigenti del dipartimen­to di Sanità pubblica dell’Ausl incontrera­nno i vertici dell’Ufficio scolastico provincial­e per fare il punto della situazione e decidere una strategia d’azione. I numeri sono chiari. Partiamo dalla fascia 0-6 anni. Sui circa 5.000 che, tra Bologna e provincia, non erano in regola in tutto o in parte, ai quali era stata mandata una raccomanda­ta di sollecito, sono rimasti in 1.850 a non aver completato il ciclo: a tutti loro è stata mandata una lettera con una proposta di colloquio entro la fine di luglio. I primi giorni di agosto si vedrà quindi quanto questo numero si sarà assottigli­ato. «Noi e la Pediatria di comunità abbiamo messo in calendario un colloquio per tutti, finiremo il 30 luglio», assicura Luciana Prete, dirigente del dipartimen­to di Sanità pubblica dell’Ausl. In questi 1.850 ci sono anche i piccolini che rischiano di non poter frequentar­e nidi e servizi educativi 0-3 anni come previsto dalla legge regionale.

Passiamo ora alla fascia che va dalla primaria al biennio della primaria di secondo grado. Rispetto ai 7.333 a cui era stata mandata la raccomanda­ta di sollecito in primavera, il 51,3%, cioè in 3.764, si sono presentati all’appuntamen­to: in 1.887 (il 50%) si sono messi in regola, il 28% (1.051) ha iniziato un percorso, mentre la differenza ha dovuto solo registrare o sistemare delle carte. Resta il 48,7% del totale, cioè 3.569, che non si sono mai presentati al colloquio. Questi possono iscriversi e frequentar­e la scuola a settembre, ma potrebbero ricevere una sanzione perché inadempien­ti all’obbligo vaccinale. Ma l’Ausl non si arrende. «A tutti questi manderemo una raccomanda­ta con un’ulteriore offerta di colloquio — spiega Prete —. È chiaro che se non si presentera­nno neppure a questo appuntamen­to saranno considerat­i inadempien­ti e dovremo esercitare il potere sanzionato­rio». Sempre che nel frattempo non intervenga­no disposizio­ni diverse da parte del ministero.

Per l’Ausl dare un’opportunit­à a tutti i bambini di vaccinarsi ha significat­o uno sforzo organizzat­ivo senza precedenti. Negli ultimi mesi questo ha consentito anche di accorciare i tempi d’attesa per gli adulti che si vogliono vaccinare. «Abbiamo aggiunto almeno cinque ambulatori a settimana e chi si prenota oggi può trovare posto il 22 agosto, anche se a Vergato — conclude Prete —. Per i viaggiator­i che vanno all’estero l’attesa è di circa un mese. E c’è un 10% che non si presenta e non disdice».

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