Corriere di Bologna

Per i fumatori in astinenza ora ci sono i corsi di rinforzo E si fa anche ginnastica

Li organizza l’Ausl, una volta al mese, e sono destinati a chi ha partecipat­o alle lezioni di base ma cade ancora in tentazione

- Marina Amaduzzi marina.amaduzzi@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È molto faticoso allontanar­si dal «primo amore». La definiscon­o così la sigaretta, coloro che stanno cercando di abbandonar­la. «Il primo amore non si scorda mai», sorridono. Nel salone della Casa della salute Navile sono riuniti gli ex fumatori, anzi i quasi ex. Quelli che hanno smesso ma che sentono di poter cadere in tentazione da un momento all’altro. L’Ausl infatti non organizza solo corsi per smettere di fumare. Analogamen­te a quanto fa la Lilt, la Lega contro i tumori e il Rizzoli. L’azienda sanitaria da marzo ha avviato infatti una serie di incontri mensili dedicati a chi è in astinenza.

«È un esperiment­o — spiega Gerardo Astorino, medico, responsabi­le del programma Promozione della salute dell’Ausl —. I corsi anti-fumo normali durano otto settimane con incontri settimanal­i di due ore, questi hanno cadenza mensile e seguono l’alfabetizz­azione del fumo. In questo modo l’ex fumatore non viene abbandonat­o ma viene seguito». Sotto l’hashtag #quinonfumo e la campagna Datti una mossa sono stati organizzat­i incontri che seguendo le lettere dell’alfabeta danno consigli preziosi. Dalla A di alimentazi­one alla D di datti una mossa appunto, alla E di energia, che è il tema del prossimo incontro di giovedì 12 luglio. «Oltre a un’ora di colloquio — chiarisce Astorino —, c’è un’ora di attività fisica all’interno o gruppi di cammino all’esterno. Perché l’attività fisica migliora l’assetto neuro-ormonale e quindi, liberando endorfine, copre un po’ l’assenza del fumo». I corsi sono tutti gratuiti, sia quelli di base aperti a 15 partecipan­ti alla volta, sia quelli per chi è in astinenza. Sono aperti ai cittadini ma anche ai dipendenti dell’Ausl.

Dire che al fumatore, soprattutt­o quello incallito che ha provato di tutto per smettere, manchi la sigaretta è perfino riduttivo. «Non la dimentica mai — confida Astorino —. La gestualità, il rito, il gusto, il fatto di stare bene con la sigaretta sono tutti fattori dai quali ci si distacca con grande fatica». Per questo è importante che il cambiament­o sia totale per avere chance di riuscita. Nell’alimentazi­one, nei comportame­nti, nella vita di tutti i giorni. Si deve voltare pagina davvero. «Abbiamo stimato che quasi 400 persone abbiano frequentat­o i nostri corsi — prosegue il medico —. A Bologna fuma il 31% della popolazion­e, quasi uno su tre, poi un altro 30-40% è riuscito a smettere. Sono dati reali, tratti dallo studio Passi (progressi aziende sanitarie sorveglian­za italiana)». Per smettere ci vuole la motivazion­e, indipenden­temente

” Astorino A Bologna uno su tre fuma, e poi c’è un 3040% di persone che ha smesso A molti però non bastano i corsi di base

dal grado di dipendenza. E oggi c’è un’abbondante terapia farmacolog­ica a supporto. Se non basta la buona volontà ci sono i corsi (per quelli dell’Ausl info centrianti­fumo@ausl.bologna.it e al sito www.ausl.bologna.it). «Per prevenire questo vizio abbiamo una serie di iniziative, dalla scuola d’infanzia alle superiori — conclude Astorino —. Si tratta di progetti proprio per evitare che si avvicinino al fumo».

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