Per i fumatori in astinenza ora ci sono i corsi di rinforzo E si fa anche ginnastica
Li organizza l’Ausl, una volta al mese, e sono destinati a chi ha partecipato alle lezioni di base ma cade ancora in tentazione
È molto faticoso allontanarsi dal «primo amore». La definiscono così la sigaretta, coloro che stanno cercando di abbandonarla. «Il primo amore non si scorda mai», sorridono. Nel salone della Casa della salute Navile sono riuniti gli ex fumatori, anzi i quasi ex. Quelli che hanno smesso ma che sentono di poter cadere in tentazione da un momento all’altro. L’Ausl infatti non organizza solo corsi per smettere di fumare. Analogamente a quanto fa la Lilt, la Lega contro i tumori e il Rizzoli. L’azienda sanitaria da marzo ha avviato infatti una serie di incontri mensili dedicati a chi è in astinenza.
«È un esperimento — spiega Gerardo Astorino, medico, responsabile del programma Promozione della salute dell’Ausl —. I corsi anti-fumo normali durano otto settimane con incontri settimanali di due ore, questi hanno cadenza mensile e seguono l’alfabetizzazione del fumo. In questo modo l’ex fumatore non viene abbandonato ma viene seguito». Sotto l’hashtag #quinonfumo e la campagna Datti una mossa sono stati organizzati incontri che seguendo le lettere dell’alfabeta danno consigli preziosi. Dalla A di alimentazione alla D di datti una mossa appunto, alla E di energia, che è il tema del prossimo incontro di giovedì 12 luglio. «Oltre a un’ora di colloquio — chiarisce Astorino —, c’è un’ora di attività fisica all’interno o gruppi di cammino all’esterno. Perché l’attività fisica migliora l’assetto neuro-ormonale e quindi, liberando endorfine, copre un po’ l’assenza del fumo». I corsi sono tutti gratuiti, sia quelli di base aperti a 15 partecipanti alla volta, sia quelli per chi è in astinenza. Sono aperti ai cittadini ma anche ai dipendenti dell’Ausl.
Dire che al fumatore, soprattutto quello incallito che ha provato di tutto per smettere, manchi la sigaretta è perfino riduttivo. «Non la dimentica mai — confida Astorino —. La gestualità, il rito, il gusto, il fatto di stare bene con la sigaretta sono tutti fattori dai quali ci si distacca con grande fatica». Per questo è importante che il cambiamento sia totale per avere chance di riuscita. Nell’alimentazione, nei comportamenti, nella vita di tutti i giorni. Si deve voltare pagina davvero. «Abbiamo stimato che quasi 400 persone abbiano frequentato i nostri corsi — prosegue il medico —. A Bologna fuma il 31% della popolazione, quasi uno su tre, poi un altro 30-40% è riuscito a smettere. Sono dati reali, tratti dallo studio Passi (progressi aziende sanitarie sorveglianza italiana)». Per smettere ci vuole la motivazione, indipendentemente
” Astorino A Bologna uno su tre fuma, e poi c’è un 3040% di persone che ha smesso A molti però non bastano i corsi di base
dal grado di dipendenza. E oggi c’è un’abbondante terapia farmacologica a supporto. Se non basta la buona volontà ci sono i corsi (per quelli dell’Ausl info centriantifumo@ausl.bologna.it e al sito www.ausl.bologna.it). «Per prevenire questo vizio abbiamo una serie di iniziative, dalla scuola d’infanzia alle superiori — conclude Astorino —. Si tratta di progetti proprio per evitare che si avvicinino al fumo».