Corriere di Bologna

Inzaghi incassa il placet di Alino «È l’uomo giusto, somiglia a Pioli»

Alino dà fiducia a Destro: «Pippo gli può dare tanto e viceversa»

- di Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Alino Diamanti, eravamo rimasti a gennaio…

«Quando Verdi doveva accettare il Napoli o restare a Bologna, giusto?».

Giusto, e lei gli consigliò di restare.

«Mi ascoltò, anche se poi non ho visto come ha fatto in quei 4 mesi».

E ora che al Napoli ha detto sì, cosa pensa?

«Che ha fatto una scelta, punto».

Nel frattempo il Bologna ha deciso di separarsi da Donadoni: se l’aspettava?

«Sì. Abitando a Bologna, avvertivo l’umore negativo della piazza, la gente non andava più volentieri allo stadio e tutte le responsabi­lità ricadevano sull’allenatore».

Com’era giusto che fosse?

«Le colpe non possono mai essere da una parte sola. Comunque quando le partite finiscono tra fischi non puoi far finta di niente, una società deve intervenir­e. Probabilme­nte il suo ciclo era finito».

E che la scelta cadesse su Inzaghi se l’aspettava?

«No, mi immaginavo uno più di nome, come Giampaolo, Gasperini, Prandelli. Ma Inzaghi mi piace molto».

Perché le piace molto?

«Perché ha energie da vendere e Bologna aveva proprio bisogno di energie. Il suo entusiasmo è contagioso. Poi avendo vissuto da giocatore in spogliatoi importanti, Pippo sa quelle che sono le cattive

” Inzaghi ha energie da vendere e il Bologna ne ha bisogno Il suo entusiasmo è contagioso e sarà utile il suo passato da calciatore

abitudini da allontanar­e e le buone abitudini da portare in campo. A Venezia è stato grande. Il Venezia era una squadra fatta di giocatori normali, e se è arrivato a quel punto è stato merito suo. Me ne sono accorto in quella partita di playoff».

Quando Inzaghi era squalifica­to…

«Squalifica­to? Non mi sembrava, in quello stadio 2x2 Pippo era quasi sul tetto e le sue urla le sentivo bene anch’io dal campo».

Che impression­e le fece?

«Era una squadra solida, organizzat­a, equilibrat­a, con due punte che lavoravano tanto anche nella fase di difesa. L’ho paragonato al Bologna di Pioli, che stava sempre corto e sapeva ripartire».

Bel paragone, caso mai non ci sembra l’ideale per uno come Destro.

«Io penso che Destro abbia una grande possibilit­à con Pippo, il primo può dare tanto al secondo e viceversa».

Cosa si aspetta dal Bologna di Inzaghi?

«Mi aspetto entusiasmo e che emozioni».

A Perugia ha conosciuto Nesta allenatore, che idea si è fatto?

«Diventerà un allenatore importanti­ssimo».

Davvero? Cosa glielo fa credere?

«Le idee e la voglia che ha, la mentalità che ha e che assomiglia a quella di Pippo».

Che è più difensivis­ta...

«Forse sì».

Certo che è un paradosso, Inzaghi era un grande attaccante e Nesta un grande difensore.

«Non la metterei su questo piano. Ve l’ho detto, Pioli poteva sembrare difensivis­ta ma in quel Bologna segnavano tutti e tanti gol. Difendersi non vuol dire non attaccare, ma fare le due fasi non perdendo mai i giusti equilibri».

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