Corriere di Bologna

Kennet: «Bel colpo Svanberg Ma dategli il tempo di stupirvi»

«Mattias ha corsa e gol, e come quasi tutti gli svedesi è un bravo ragazzo»

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Kennet Andersson, è arrivato un altro svedese a Bologna, lo ha mandato lei?

«Come, Svanberg è già arrivato?».

Sì, martedì.

«Allora il Bologna lo ha già chiuso… E quanto lo ha pagato?».

Sui 5 milioni.

«Sono tanti soldi ma forse li vale».

Perché forse?

«Perché è sempre un ragazzo del ’99 che deve imparare a giocare nel campionato più difficile del mondo».

Lei lo conosce Svanberg?

«L’ho visto giocare più di una volta. È un giovane molto interessan­te, in Svezia è ritenuto un grande talento».

E per lei non lo è?

«Non lo conosco bene, e poi mi conoscete, non sono uno che si esalta facilmente».

L’Italia sarà un bell’esame per questo ragazzo…

«Bologna non deve mettergli fretta e Svanberg dovrà prima di tutto ambientars­i alla serie A, che non è il campionato svedese».

Dove è stato un grande protagonis­ta nel Malmoe.

«E questo vuol dire che il ragazzo ha valori importanti, che c’è sia come giocatore che come persona, perché il Malmoe è la squadra più ricca e più forte di Svezia».

Per gli svedesi Svanberg è il nuovo Ljungberg, è un accostamen­to impegnativ­o…

«Magari lo diventasse, sarei felice anche per il mio Bologna. Per ora è un ragazzo che ha corsa, può giocare sia da mediano che da mezzala e ha anche il fiuto del gol».

Insomma, è un centrocamp­ista completo.

«Sì, sì, e se confermerà anche in Italia le qualità che ha oggi tutti ce lo invidieran­no>.

E lei si sentirà ancora più bolognese…

«Non l’ho mai nascosto, io sono mezzo svedese e mezzo bolognese, e quando arriva uno svedese a Bologna quasi tremo, dovendo fare bene per forza. Dico di più: nel Bologna voglio solo svedesi bravi».

Krafth ed Helander sono in Russia al Mondiale, Svanberg è un grande prospetto.

«Sì, loro possono starci, tutti e tre sono grandi profession­isti. Noi svedesi siamo molto affidabili, non tradiamo mai, siamo quasi tutti bravi ragazzi».

Anche bravi giocatori, almeno a guardare quello che sta succedendo al mondiale.

«Eravate voi a credere di aver perso la qualificaz­ione contro una nazionale qualsiasi. Non siamo l’Italia, non siamo la Spagna e la Germania, non abbiamo i vostri e i loro talenti, ma quando giochiamo siamo una squadra seria. Lo abbiamo dimostrato contro l’Italia e lo stiamo dimostrand­o anche in Russia. Per certi versi è come se vi avessimo rivalutati. E non vogliamo fermarci qua».

Della serie: anche l’Inghilterr­a deve avere paura di voi.

«Storicamen­te l’Inghilterr­a ha sempre sofferto contro la Svezia, non so come andrà a finire, ma vedrete che ci faremo valere».

Si può dire: pensate se ci fosse stato Ibrahimovi­c?

«Ibra è la stella, la Svezia gioca da squadra sia quando difende che quando attacca. Non so se con Ibra sarebbe stato peggio o meglio».

Di sicuro sarebbe stata una Svezia diversa.

«Sì, la Svezia non ha Ibra e non ha nemmeno Baggio e il mio amico Signori, ma in campo è una realtà importante. Il fatto di conoscere bene sia le qualità che i limiti che ha le consente di superare i momenti difficili e di non esaltarsi nei momenti felici».

” La Svezia ai Mondiali La nostra Nazionale non ha Baggio, né Signori, né Ibra, ma saprà farsi valere

Anche il freddo Kennet si sta sciogliend­o?

«È vero, stiamo vivendo un sogno, in Svezia da un paio di settimane c’è la febbre del calcio, si parla solo del mondiale e dove può arrivare la nostra nazionale. Stanno succedendo cose folli, che non mi sarei mai aspettato di vedere per il pallone. La Svezia che assomiglia all’Italia per la passione e l’entusiasmo con le quali vive questo mondiale di Russia è una storia meraviglio­sa. Speriamo che duri almeno per un’altra settimana».

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