Kennet: «Bel colpo Svanberg Ma dategli il tempo di stupirvi»
«Mattias ha corsa e gol, e come quasi tutti gli svedesi è un bravo ragazzo»
Kennet Andersson, è arrivato un altro svedese a Bologna, lo ha mandato lei?
«Come, Svanberg è già arrivato?».
Sì, martedì.
«Allora il Bologna lo ha già chiuso… E quanto lo ha pagato?».
Sui 5 milioni.
«Sono tanti soldi ma forse li vale».
Perché forse?
«Perché è sempre un ragazzo del ’99 che deve imparare a giocare nel campionato più difficile del mondo».
Lei lo conosce Svanberg?
«L’ho visto giocare più di una volta. È un giovane molto interessante, in Svezia è ritenuto un grande talento».
E per lei non lo è?
«Non lo conosco bene, e poi mi conoscete, non sono uno che si esalta facilmente».
L’Italia sarà un bell’esame per questo ragazzo…
«Bologna non deve mettergli fretta e Svanberg dovrà prima di tutto ambientarsi alla serie A, che non è il campionato svedese».
Dove è stato un grande protagonista nel Malmoe.
«E questo vuol dire che il ragazzo ha valori importanti, che c’è sia come giocatore che come persona, perché il Malmoe è la squadra più ricca e più forte di Svezia».
Per gli svedesi Svanberg è il nuovo Ljungberg, è un accostamento impegnativo…
«Magari lo diventasse, sarei felice anche per il mio Bologna. Per ora è un ragazzo che ha corsa, può giocare sia da mediano che da mezzala e ha anche il fiuto del gol».
Insomma, è un centrocampista completo.
«Sì, sì, e se confermerà anche in Italia le qualità che ha oggi tutti ce lo invidieranno>.
E lei si sentirà ancora più bolognese…
«Non l’ho mai nascosto, io sono mezzo svedese e mezzo bolognese, e quando arriva uno svedese a Bologna quasi tremo, dovendo fare bene per forza. Dico di più: nel Bologna voglio solo svedesi bravi».
Krafth ed Helander sono in Russia al Mondiale, Svanberg è un grande prospetto.
«Sì, loro possono starci, tutti e tre sono grandi professionisti. Noi svedesi siamo molto affidabili, non tradiamo mai, siamo quasi tutti bravi ragazzi».
Anche bravi giocatori, almeno a guardare quello che sta succedendo al mondiale.
«Eravate voi a credere di aver perso la qualificazione contro una nazionale qualsiasi. Non siamo l’Italia, non siamo la Spagna e la Germania, non abbiamo i vostri e i loro talenti, ma quando giochiamo siamo una squadra seria. Lo abbiamo dimostrato contro l’Italia e lo stiamo dimostrando anche in Russia. Per certi versi è come se vi avessimo rivalutati. E non vogliamo fermarci qua».
Della serie: anche l’Inghilterra deve avere paura di voi.
«Storicamente l’Inghilterra ha sempre sofferto contro la Svezia, non so come andrà a finire, ma vedrete che ci faremo valere».
Si può dire: pensate se ci fosse stato Ibrahimovic?
«Ibra è la stella, la Svezia gioca da squadra sia quando difende che quando attacca. Non so se con Ibra sarebbe stato peggio o meglio».
Di sicuro sarebbe stata una Svezia diversa.
«Sì, la Svezia non ha Ibra e non ha nemmeno Baggio e il mio amico Signori, ma in campo è una realtà importante. Il fatto di conoscere bene sia le qualità che i limiti che ha le consente di superare i momenti difficili e di non esaltarsi nei momenti felici».
” La Svezia ai Mondiali La nostra Nazionale non ha Baggio, né Signori, né Ibra, ma saprà farsi valere
Anche il freddo Kennet si sta sciogliendo?
«È vero, stiamo vivendo un sogno, in Svezia da un paio di settimane c’è la febbre del calcio, si parla solo del mondiale e dove può arrivare la nostra nazionale. Stanno succedendo cose folli, che non mi sarei mai aspettato di vedere per il pallone. La Svezia che assomiglia all’Italia per la passione e l’entusiasmo con le quali vive questo mondiale di Russia è una storia meravigliosa. Speriamo che duri almeno per un’altra settimana».