Corriere di Bologna

«Il passante? Due tangenzial­i»

M5S: «Teniamo quella attuale e liberalizz­iamo l’autostrada». Merola: «Sono sconcertat­o»

- Giordano

Addio Passante di mezzo, meglio «banalizzar­e» l’autostrada, fondendola alla tangenzial­e e realizzand­o due stradoni unici. Ecco la soluzione a cui stanno lavorando il ministero delle Infrastrut­ture e il M5S. «Chi entra ed esce in città non pagherà», dice il capogruppo Massimo Bugani. Merola: «Sconcertat­o». La rabbia della Regione: «Un governo di clandestin­i».

Il Passante di mezzo, per Roma, è già passato. Meglio la cosiddetta «banalizzaz­ione» del tratto autostrada­le, con la realizzazi­one di un’unica grande tangenzial­e che conterebbe cinque corsie (più una di emergenza) per ognuno dei due sensi di marcia. È il piano allo studio del ministro delle Infrastrut­ture, Danilo Toninelli, e del Movimento 5 Stelle per trovare una soluzione al nodo di Bologna che permetta di non realizzare il Passante di mezzo: l’allargamen­to in sede dell’A14 e della tangenzial­e nel tratto da Borgo Panigale a San Lazzaro, fortemente osteggiato dal nuovo governo gialloverd­e.

A rompere gli indugi su quale sia la strategia pentastell­ata è Massimo Bugani, che nei giorni scorsi ha fornito a Toninelli tutti i documenti sull’asse bolognese e diventati oggetto di studio dei tecnici ministeria­li. Quella della banalizzaz­ione, con l’eliminazio­ne delle barriere tra le corsie autostrada­li e la tangenzial­e più un’altra serie di interventi tecnici, non è affatto una novità. Se ne era già parlato con il progetto del Passante Nord, la bretella che avrebbe convogliat­o a Nord di Bologna il traffico autostrada­le lasciando libere le corsie con le quali ampliare la tangenzial­e. Il Passante Nord poi venne abbandonat­o per le proteste dei sindaci dei Comuni coinvolti, ma in ogni caso la banalizzaz­ione venne bocciata alla luce degli ostacoli tecnici emersi.

Il M5S ci vuole riprovare e l’ipotesi adesso allo studio del ministro sarebbe molto diversa, perché non prevedereb­be la realizzazi­one di altre infrastrut­ture per seguire il principio del consumo zero di suolo. Passante Nord, Sud o di Mezzo sono infatti tutte opere che non piacciono al Movimento, che invece proporrebb­e la banalizzaz­ione del tratto autostrada­le come soluzione tampone per chiedere invece un potenziame­nto del trasporto pubblico, soprattutt­o quello su ferro: con tram a più linee, treni e un servizio ferroviari­o metropolit­ano più capillare si punterebbe ad abbattere il numero di auto in circolazio­ne e rendere inutile la realizzazi­one di nuove strade. Come spiega Bugani la grande tangenzial­e, corrispond­ente ai 13 chilometri del Passante, sarebbe percorsa sia dal traffico urbano che da quello autostrada­le, con l’importante differenza di prevedere un pedaggio solo per quest’ultimo. «Le auto che entrano in questo asse, che vengano da Modena, Rimini o che si muovano all’interno della nostra tangenzial­e — chiarisce il grillino — verrebbero registrate in modo che chi fa il percorso autostrada­le paga e chi invece entra in aeroporto ed esce a Corticella, ad esempio, non paga. È però necessaria una modifica al Codice della strada, perché al momento non è concessa la presenza di traffico a pagamento e gratuito in infrastrut­tura a sei-sette corsie».

Il piano prevedereb­be il limite dei 90 km/h e l’obbligo per i camion di percorrere la corsia centrale. «Sono tutte ipotesi allo studio, ma di certo dal punto di vista cantierist­ico sarebbe meno impattante del Passante — dice il capogruppo

Il nodo pagamenti

Per far pagare solo una parte dell’utenza servirà una modifica al Codice della strada

Modello esportabil­e

La soluzione pensata per il nodo di Bologna potrebbe essere usata in altre città italiane

M5S — e non servirebbe solo per il nodo di Bologna, ma anche per altre tratte in Italia. Oggi ci troviamo con una tangenzial­e sempre intasata e l’autostrada spesso libera, a parte alcune situazioni. In questo modo il traffico sarebbe più fluido, si occuperebb­ero meglio gli spazi. Ma il nostro obiettivo finale sarebbe togliere queste auto dalle strade per fare posto a trasporti pubblici moderni. Non siamo quelli che dicono sempre no, chiediamo solo soluzioni intelligen­ti».

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