La Regione censisce gli alloggi Airbnb
Sono almeno 9.000 in tutto il territorio. Obiettivo: nuove regole e tasse
La Regione studia il fenomeno degli affitti turistici attraverso piattaforme digitali per capire proporzioni raggiunte, valore economico e possibile gettito in tributi dell’ospitalità home sharing in Emilia-Romagna. La Trademark Italia, che fornisce gran parte delle statistiche legate al turismo in regione, ha avuto l’incarico di monitorare AirBnb e siti analoghi per censire le proporzioni in Riviera e nelle città d’arte del boom dell’accoglienza turistica
La Regione studia il fenomeno degli affitti turistici attraverso piattaforme digitali per provare a capire proporzioni raggiunte, valore economico e possibile gettito in tributi dell’ospitalità home sharing in Emilia-Romagna.
La società di consulenza Trademark Italia, che fornisce gran parte delle statistiche legate al turismo in regione, ha infatti avuto l’incarico di monitorare AirBnb e siti analoghi per censire le proporzioni in Riviera e nelle città d’arte di questo boom dell’accoglienza turistica: un primo passo per provare poi, come spiegato al Corriere di Bologna dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, a lavorare a delle norme per regolamentare il settore. A oggi, infatti, esiste una fotografia disomogenea degli «alloggi privati gestiti in forma non imprenditoriale», che stando alle statistiche di Viale Aldo Moro si aggirano sui 9.000 da Rimini e Piacenza: a fare la parte del leone è la Romagna con 7.981 attività (5.724 nella sola provincia di Ravenna, 1.417 ForlìCesena e 634 Rimini) e a seguire Bologna con 716. In termini di camere per Ravenna si tratta di un esercito di 10.000 unità e per Bologna 1.161.
Come spiega Alessandro Lepri di Trademark, lo studio è partito a inizio anno e si concluderà alla fine dell’estate. «Da subito ci siamo trovati di fronte a centinaia di alloggi e stiamo continuando a calcolarli. Per le amministrazioni non si tratta solo di reperire un’eventuale tassa di soggior-
” Corbucci, ad dello scalo di Rimini Vogliamo più voli di linea e meno charter, ci servono collegamenti con la Germania. Bologna può rafforzare il nostro aeroporto ma non è la soluzione
no, la vera posta in palio è la tassa dei rifiuti non pagata attivando un’abitazione come struttura ricettiva e non registrandola». La tematica è da tempo stata segnalata da Asshotel-Confesercenti e Federalberghi-Confcommercio, che commentano anche le parole di Corsini sulla necessità di un potenziamento degli aeroporti romagnoli. «Su AirBnb la nostra soluzione si chiama obbligo di partita Iva — commenta Filippo Donati, presidente regionale Asshotel —. Nell’agenda dei temi da affrontare non è più rinviabile quello delle infrastrutture. Serve un aeroporto in Romagna coordinato con Bologna, servono treni più veloci per la Riviera e bisogna risolvere il nodo trasportistico di Bologna, un imbuto per chi vuole raggiungere il mare». Per Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi Emilia-Romagna, «non avere un aeroporto territoriale forte in Romagna rappresenta un danno e sull’home sharing non siamo contrari a nuove forme di economia, ma contestiamo chi sfrutta il fenomeno per fare concorrenza sleale». L’aeroporto Fellini di Rimini coglie le parole di Corsini come un segnale di fiducia. «Con il nostro master plan abbiamo in mente importanti interventi strutturali — spiega l’ad di Airiminum, Leonardo Corbucci —. Per quanto riguarda i voli vogliamo andare nelle direzioni di aumentare i voli di linea e diminuire i charter. Prima di tutto ci interessa avere dei collegamenti con la Germania, ora assenti, perché rappresenta un nostro mercato di riferimento». Da scalo totalmente privato si chiede però un sostegno istituzionale. «Bologna può essere il rafforzamento di un aeroporto di Rimini che funziona bene, ma non è la soluzione per la Romagna — conclude Corbucci —. Giochiamo due campionati diversi, ma possono essere entrambi di successo».
Anche gli arrivi in aeroporto, come le presenze negli hotel, a Rimini sono aumentate: nel mese di giugno i passeggeri sono stati 47.334 (+15,3% rispetto al 2017) e un numero di movimenti 306 (+21,4%). Nel primo semestre 2018, invece, i passeggeri transitati presso lo scalo sono stati 121.625 (+10,5%) e i movimenti 810 (+6,3%).