Merola e la sfida dei sindaci «Qui parte l’alternativa, ma non saremo un partito»
Pizzarotti: «Intesa con il Pd alle regionali? Noi forza di governo»
«Non è un partito, ma il messaggio che voglio dare è che si può ripartire dalle città e costruire un’alternativa al centrodestra per l’Italia». Merola traccia la road map del movimento dei sindaci che per la prima volta si è riunito ieri a Bologna. C’era il primo cittadino di Brescia, Emilio Del Bono, appena riconfermato e quello di Ancona, Valeria Mancinelli, anche lei fresca di vittoria elettorale e c’era soprattutto il primo cittadino di Parma, Federico Pizzarotti, ex Cinque Stelle, oggi alla guida de L’Italia in Comune, un altro movimento di sindaci che ha intenzione di presentarsi alle elezioni. Sono due cose diverse, quella di Pizzarotti è una lista civica nazionale, il progetto di Merola nasce soprattutto nell’alveo del centrosinistra e cerca di dare un contributo alla discussione del Pd a livello nazionale. Chissà che le due strade non si incrocino.
Di sicuro ieri Pizzarotti ha fatto un altro piccolo passo nella direzione di una possibile alleanza con il Pd di Stefano Bonaccini alle prossime elezioni regionali. Ecco le sue parole: «Il nostro obiettivo è assolutamente quello di esserci alle regionali, non vedo al momento nessun elemento ostativo. Non vogliamo essere la stampella di nessuno ma facciamo il nostro percorso con autonomia e abbiamo la libertà di dialogare perché sicuramente pensiamo di avere un’impronta di governo e non di opposizione». Insomma la strada è ancora lunga e i puntini si uniranno alla fine ma con queste parole è possibile che alla fine l’ex Cinque Stelle sia dalla stessa parte del centrosinistra alle prossime regionali. Anche perché si vota con il turno unico e i conti è meglio farli da subito.
Ad ascoltare i sindaci c’era più gente di quella che ci si poteva aspettare alle 18 di un caldo martedì di metà luglio, segno che c’è voglia di discutere e di ripartire nel centrosinistra in città. Tra gli altri, c’erano il segretario regionale Pd, Paolo Calvano, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, amministratori, consiglieri, simpatizzanti. C’erano gli assessori Matteo Lepore e Alberto Aitini, la vicesindaco Marilena Pillati. Probabilmente in altri periodi un’iniziativa di questo tipo sarebbe stata vista con diffidenza dai vertici del Pd ma ora la situazione a livello nazionale è talmente disastrata che un’iniziativa come quella di ieri rischia di essere vista solo positivamente.
All’oratorio di San Filippo Neri c’era anche il filosofo Stefano Bonaga, l’inventore di Iperbole, uno che alla partecipazione ha dedicato la sua vita. Anche per Merola la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini sono la condizione necessaria ma non sufficiente per ripartire. Nei giorni scorsi ha messo in relazione i patti di collaborazione che il Comune ha stipulato con i cittadini all’iniziativa dei sindaci. Ieri è tornato sul punto: «Le persone ci chiedono come possono prendere parte e noi dobbiamo dare una risposta a queste domande. Dal basso non è una brutta espressione, non voglio sentire un’altra volta, dopo l’ennesima sconfitta elettorale, che abbiamo governato bene ma dall’alto». E ancora: «La gente si sente umiliata perché pensa di aver perso il controllo della propria vita, dobbiamo ridare loro fiducia».
Un contributo interessante per la ripartenza del Pd e del centrosinistra è arrivato dal sindaco di Brescia. «Io vengo da uno dei territori di origine della Lega. Il fatto che abbia deciso di effettuare una svolta nazionalista e abbia smesso di essere un partito territoriale apre spazi per noi: la Lega, è
” Del Bono (Brescia) La svolta nazionalista della Lega apre al Pd degli spazi politici nei territori
inevitabile, lascerà degli spazi, e nella logica di un patriottismo municipale legato ad un senso di patria nazionale noi possiamo esserci. Esiste un popolo che fa riferimento a noi e che ora è disarticolato». E ancora: «Quando ho vinto ho detto che era successo perché non eravamo stati arroganti. Tutti hanno pensato che mi riferissi a Renzi ma non era così». E comunque in questa fase, «bisogna reagire a Salvini che si sente Super Bomba con l’umiltà delle nostre politiche, questa è la strada».
A tirare le conclusioni è stato ancora Merola. Ci si rivedrà probabilmente a settembre e nell’agenda del movimento dei sindaci dovranno finire anche temi di respiro europeo. Il primo per Merola è quello di un’agenda urbana delle città. I primi semi sono stati buttati, per il raccolto ci vorrà del tempo. E la bella stagione.