Demm, la Regione: «Adesso investimenti» La Fiom: un problema gli accordi difensivi
Ieri la firma al Mise: integrativo ridotto per salvare il lavoro. Le tute blu: intesa che non vorremo ripetere
La svolta, alla fine, è arrivata. Dopo tre anni di crisi e di amministrazione straordinaria, ieri al tavolo del Mise i sindacati hanno firmato l’accordo con la nuova proprietà della Demm, il fondo di private equity tedesco Certina. «La Regione continuerà a fare la sua parte — ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini — metteremo a disposizione tutti gli strumenti necessari per garantire la riuscita di un serio piano industriale». «Ora ci aspettiamo gli investimenti in grado di ammodernare la struttura — ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi — bisogna puntare su innovazione e ricerca, unici veri strumenti di rilancio». Soddisfatti anche i sindacati, che però avvertono: «Ci auguriamo che questo tipo di accordo, puramente difensivo, non sia ripetibile — ha messo in chiaro Primo Sacchetti della segreteria Fiom, che ieri ha siglato l’intesa — non esultiamo per l’accordo, ma per quello che siamo riusciti a evitare».
Nel caso della Demm non c’erano alternative. L’azienda rischiava la chiusura definitiva. Con le spalle al muro e la proposta iniziale della nuova proprietà di licenziare circa 65 dipendenti e azzerare il contratto integrativo, non c’erano molti margini. Due mesi fa le sigle hanno iniziato una lunga trattativa con Certina, senza accettare imposizioni. «Abbiamo chiesto all’azienda di rivedere il piano, offrendo il contributo di tutti per scongiurare i licenziamenti», spiega Sacchetti. I lavoratori hanno accettato di rimodulare temporaneamente il contratto integrativo, purché fossero garantiti tutti i posti di lavoro.
Le istituzioni hanno fatto la loro parte. La Regione, insieme agli enti locali, ha seguito passo passo la vicenda. Fino alla recente lettera del presidente Bonaccini al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sulla situazione delle imprese a rischio in regione (Demm inclusa). Ieri Costi ha riconosciuto ai sindacati il loro impegno: «Dimostrando grande responsabilità singola e collettiva. Noi, come Regione, siamo stati parte attiva fin dall’inizio e ora continueremo a seguire l’azienda per garantire il rispetto e l’attuazione dell’accordo siglato».
Per salvare l’azienda di Porretta, i sindacati hanno puntato sull’unità tra sigle e la «piena trasparenza con i lavoratori», sottolinea Giovanni Caruso, segretario regionale della Fim. Il risultato è stato raggiunto anche grazie al sostegno dei lavoratori di altre aziende, che hanno manifestato la loro vicinanza ai colleghi: dalla Saeco alla Breda, dalla Stampi alla Gea. Ora l’accordo sulla Demm verrà votato dall’assemblea, prima del referendum. Sul banco, le ultime modifiche introdotte ieri, dopo l’approvazione già ottenuta dai sindacati lunedì, per l’attivazione degli ammortizzatori sociali: l’introduzione della rotazione per tutti i 184 lavoratori e l’anticipazione della cassa integrazione.
” Primo Sacchetti Ci auguriamo che questo tipo di accordo sia un’eccezione, esultiamo solo per ciò che evitiamo