Grinta, rabbia e sorrisi Destro cambia marcia e tenta l’ultimo sprint
Mattia si è presentato a Pinzolo in forma smagliante Lavora molto e bene, basterà a convincere il tecnico?
- Mattia Destro è tirato a lucido, pimpante, reattivo, voglioso di dimostrare che ha ancora qualità e gol nel serbatoio. È quanto ripete l’entourage rossoblù ogni giorno qui a Pinzolo. Poi lo guardi in campo e constati che fisicamente il ragazzo, ormai giunto a quattro quinti della propria esperienza bolognese, sta bene, è asciutto e in forma, scherza coi compagni, rincorre la palla, ascolta Inzaghi e si sbatte. Fin qui tutto bene. Solo che non solo anche l’altr’anno era partito così e dopo due settimane ha rallentato per un «problemino» fisico (il primo anno invece arrivò ad agosto e il secondo si trascinò il famoso infortunio al ditino fino a Kitzbuhel), ma «nulla è come prima» e così questa quarta stagione si apre per il giocatore più pagato della rosa sotto cieli ben diversi da quelli del passato.
Lui, presente sui social col suo #comeback (d’accordo, purché le prestazioni non siano le stesse degli anni precedenti), «carico» e pieno di buoni propositi, per la prima volta non è al centro del progetto rossoblù. Falliti i primi tre tentativi, adesso deve dimostrare qualcosa d’importante, senza se e senza ma, perché ora non lo aspetta più nessuno. Se vuole tornare al centro deve ritrovare la strada. E stavolta non avrà né aiuti né aiutini. Il credito è finito. Se ripartire da Bologna o cambiare aria dipende dal suo nuovo allenatore. Col precedente ha fallito, tecnicamente e umanamente, chiudendo con uno score deprimente e le ultime partite fuori per acciacchi (diplomatici o reali conta poco: con Donadoni la rottura è precedente). Con Inzaghi potrebbe rinascere, ma il loro passato — al Milan in-
” Bigon Mattia ha tanta qualità e ora tanta concorrenza, è uno dei nostri attaccanti
” Fenucci Destro? Vanno bene le intenzioni, ma non bastano, servono i fatti
ferì, anche platealmente, Palacio. Palacio è stato appena rinnovato, Avenatti e Petkovic faranno le valigie. E Destro? Inzaghi lo marca, lo scuote, gli dice «bravo Mattia» (lo fa con tutti eh), lo sprona: vedremo se lo vorrà con sé in squadra: Pippo deve però ancora vedere e conoscere Santander, uno che sulla carta è l’opposto di Mattia, sempre dentro la partita a combattere per la squadra, pronto a sostituirlo in campo e nell’immaginario. Difficile che lo «tagli» prima di essere sicuro delle qualità del Ropero. Dovesse dire «grazie no, buona fortuna Mattia», un centravanti, seppur con alle spalle stagioni non felicissime (comunque non è rimasto proprio a secco), qualche richiesta, magari dall’estero, da qui a metà agosto la riceve sempre. Una soluzione che non è più un tabù, per nessuno.