Corriere di Bologna

Vigile urbano si spara nei bagni del comando con la sua pistola

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Era sul posto di lavoro in via Enzo Ferrari come ogni giorno. Da tanti anni prestava servizio per il Comune di Bologna l’agente della municipale che ieri pomeriggio si è suicidato con la pistola di ordinanza al Comando di via Enzo Ferrari. Probabilme­nte, una frazione di secondo, e ha deciso di approfitta­re della distrazion­e dei colleghi per andare in bagno. Loro, infatti, non hanno sospettato di nulla fino a quando non hanno sentito il colpo sordo dello sparo. A quel punto sono corsi in bagno dove il vigile urbano aveva appena premuto contro di sé il grilletto. Per il collega però era troppo tardi, non c’era più nulla da fare. Disperati hanno chiamato i soccorsi, ma i sanitari sul posto non hanno potuto far altro che accertarne il decesso. Oltre al 118 è intervenut­a la polizia, gli agenti della scientific­a hanno fatto tutti i rilievi del caso, ma dietro all’estremo gesto ci sarebbero «motivi personali». Chi lo conosceva esclude che alla base del gesto ci siano problemi legati al lavoro o di natura economica. È stata informata il pm Antonella Scandellar­i che al momento non avrebbe disposto l’autopsia. Il suicidio del vigile urbano è avvenuto a quasi un mese da quello del poliziotto che il 15 giugno si è tolto la vita in Questura sparandosi anche lui un colpo al cuore con la sua pistola di ordinanza. Anche in quel caso sono stati i colleghi a trovare il corpo senza vita del poliziotto, 52enne e da più di trent’anni in servizio alla Questura di Bologna. Il secondo dramma in un mese, anche in quel caso il poliziotto si è sparato per motivi personali e ha aspettato di restare solo all’interno del suo ufficio prima di premere il grilletto.

Scena

I colleghi hanno sentito il colpo e sono corsi subito Ma è stato inutile

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