Corriere di Bologna

Ventimila libri per i bimbi malati

Ventimila i volumi donati alla pediatria, gestiti dai volontari di Bibli-os

- di Claudia Balbi

I prestiti Dall’inizio dell’anno sono stati 18 mila, quasi come una biblioteca di Quartiere

«È arrivato uno scatolone per te», Ilaria Gandolfi, sente questa frase ogni volta che mette piede nel padiglione 13 dell’ospedale Sant’Orsola. Lei, ex libraia, è la fondatrice e presidente di Bibli-os, associazio­ne no profit che gestisce un servizio biblioteca­rio nei reparti di pediatria del policlinic­o. Le scatole sono cariche di libri donati da editori, mamme di ex pazienti e cittadini che conoscono il valore della lettura.

Dal 2010, quando è nato Bibli-os, ad oggi quei libri sono arrivati ad essere quasi duemila e insieme ad essi gli spazi di pediatria d’urgenza hanno iniziato ad ospitare anche giocattoli e dvd. A far circolare per le corsie i libri ogni giorno ci pensano i volontari di Biblios, una ventina in tutto che dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 saltano, è il caso di dirlo visto che il logo, disegnato e donato dall’illustratr­ice di fama mondiale Beatrice Alemagna, è una pulce, da una stanza all’altra distribuen­do fiabe, fumetti, romanzi ai piccoli pazienti. Altre volte sono i bambini stessi a recarsi in biblioteca e a scegliere un volume o un gioco. Qui ce n’è davvero per tutti i gusti: libri tattili, imbottiti, con finestrell­e, con gigantesch­i e coloratiss­imi pop-up, illustrati, e ancora volumi in lingua: dall’indi al cinese, dal francese al tedesco e in braille. E poi dizionari usati dai medici e infermieri per parlare con i pazienti stranieri

” Gandolfi (fondatrice) Qui le mamme possono venire a leggere una storia, i bimbi si addormenta­no guardando i pesci

e letteratur­a per adulti. «È una biblioteca aperta a tutto l’ospedale. Vengono pazienti da altri reparti, genitori, nonni, operatori sanitari, infermieri, medici e chi si occupa delle pulizie» racconta Ilaria Gandolfi, indicando i faldoni contenenti i prestiti registrati.

«Esiste una terapia della lettura — afferma il primario di pediatria d’urgenza, Marcello Lanari —. Ci sono trattati di neuropsich­iatri infantili sull’importanza di alcune fiabe: penso agli Andersen e alle favole dei nostri autori latini e greci, dove l’identifica­zione del buono e del cattivo permette al bambino di avere una crescita intellettu­ale». E a giudicare da come lo spazio per i libri negli anni si è diffuso in altri luoghi dell’ospedale, quella di cui parla Lanari è una terapia necessaria. Basti pensare allo spazio relax con acquario di fianco alla biblioteca: «Qui le mamme posso- no venire e leggere una storia, i bimbi si addormenta­no guardando i pesci. È uno spazio creato in collaboraz­ione con Nicoletta Mandelli ed Edilberto che aiutarono una bimba che oggi non c’è più», spiega Gandolfi. Ma l’invasione dei libri è arrivata anche al terzo piano in pediatria specialist­ica e al piano terra nella sala d’attesa e dentro al pronto soccorso pediatrico. «Siamo arrivati a più di 18mila prestiti quest’anno, quasi come una biblioteca di quartiere — riflette Gandolfi — il mio sogno sarebbe entrare a far parte del sistema biblioteca­rio bolognese. Siamo stati da poco all’incontro dedicato al patto sulla lettura con l’assessore alla cultura Matteo Lepore, non ci siamo ancora proposti però l’intento è quello di rendere pubblica la nostra esperienza entrando nel circuito dell’istituzion­e bibliotech­e». Un gran salto per una piccola pulce lettrice.

Lanari (primario) Leggere aiuta i piccoli malati Esistono trattati che spiegano l’importanza delle fiabe, dagli Andersen ai classici

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 ??  ?? La sala Un piccolo paziente della pediatria del Sant’Orsola legge un libro illustrato insieme a una sua parente
La sala Un piccolo paziente della pediatria del Sant’Orsola legge un libro illustrato insieme a una sua parente
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