Corriere di Bologna

«Vicenda grottesca, io sto dalla parte delle educatrici»

- Ma. F.

” C’è una campagna ossessiva contro di noi, il Gay Pride ha assunto un carattere semi istituzion­ale È l’unica manifestaz­ione per i diritti che ancora porta in piazza i cittadini

«C’è una campagna ossessiva contro di noi, ogni volta che un rappresent­ante della comunità lgbtqi viene invitato in una scuola scoppia una polemica. E sull’educazione non accettiamo lezioni dalla Diocesi». A parlare è Franco Grillini, ex deputato, attivista per i diritti di genere e presidente onorario di Arcigay.

In questo caso si trattava di una scuola dell’infanzia.

«È un’argomentaz­ione che non sta in piedi: era un gioco innocente, i bambini si sono divertiti».

Però la cooperativ­a si è scusata.

«Io sto con le educatrici. La strumental­izzazione è stata fatta dalla Chiesa e dalle destre. C’è una parte della Curia che pretende di essere proprietar­ia della scuola pubblica».

Cioè?

«Si oppongono a qualsiasi forma di educazione sessuale, e spesso sono gli stessi maestri di religione a insegnarla».

Non è stato un errore legare il tema della diversità al Gay Pride?

«È una vicenda grottesca, il fatto che se ne parli in questo modo la dice lunga sulla situazione delle discrimina­zioni in Italia. Ormai il Gay Pride ha assunto un carattere semi istituzion­ale, è l’unica manifestaz­ione per i diritti individual­i e collettivi che ancora porta in piazza i cittadini».

Quindi non hanno sbagliato le operatrici del nido Meridiana?

«No. Se il problema è l’età dei bambini accolti nelle strutture, non si capisce bene perché in una materna si possa parlare di religione e non di Pride. Allora stabiliamo che tutte le volte che si affrontano temi religiosi, i genitori devono essere avvisati».

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