Corriere di Bologna

Raccontare Rossini fuori dai luoghi comuni

Casa Lyda Borrelli, appuntamen­ti con «Semiramide»

- Pa. Ga.

Raccontare Gioachino Rossini fuori dai soliti Barbiere di Siviglia o Gazza Ladra. È l’operazione che ne fa Opificio d’Arte Scenica proponendo tre appuntamen­ti legati l’uno all’altro ma da vedere non necessaria­mente al completo. Ospitati nel fresco del Parco di Casa Lyda Borelli di via Saragozza 236 — proprio di fianco al Teatro Il Celebrazio­ni — domani, sabato 21 e mercoledì 25 luglio (ore 21, ingresso gratuito, l’ambito è Bologna Estate), i tre appuntamen­ti, o più precisamen­te racconti-concerti, sono tratti da Semiramide, opera seria che si allontana quindi dal compositor­e più noto. Dietro al titolo di «Bel raggio lusinghier­o – Semiramide e le donne di Rossini», la rilettura di Gabriele Duma e Andrea Stanisci, autori dei testi, e le musiche di Mauro Giuliani che si aggiungono a quelle del compositor­e pesarese, posano lo sguardo sugli aspetti più ombrosi e per alcuni versi sorprenden­ti della sua personalit­à.

L’ispirazion­e è partita dal libro illustrato che lo stesso Duma, che di questo allestimen­to cura anche la regia e ne è interprete, ha scritto con Grazia Nidasio, «Rossini a Bologna». «Abbiamo voluto riprendere quel racconto — spiega — su Rossini non solo compositor­e comico, amante della tavola, ma anche quello sofferente, depresso, malato di nervi».

Tre donne, tre diversi incontri. La riflession­e vede lo spettacolo di domani concentrar­si su Anna Guidarini, la mamma del compositor­e, cantante non famosa ma dotata, importante nella formazione di un Gioachino ancora piccolo perché lo seppe indirizzar­e allo studio della musica. La seconda, Isabella Colbran, cantante, al contrario della Guidarini, famosissim­a, più ricca e di otto anni più grande di Rossini, è un’altra figura centrale e legata a Bologna. Come si sa, infatti, a matrimonio finito, lei si trovò sola nella campagna di Castenaso dopo i trionfi in tutta Europa e Semiramide fu l’ultimo grande ruolo che interpretò. Il terzo e ultimo racconto è dedicato alla francese cortigiana Olympe Pélissier. Conobbe Rossini per caso, iniziarono una relazione, si sposarono alla morte della Colbran e lei si dedicò a lui risollevan­dolo dalla depression­e e vivendo per lui persino dopo la sua scomparsa. Sul palco, anche Antonella Franceschi­ni, il soprano Scilla Cristiano, la pianista Noriko Morimoto e le chitarre di Guido Sodo ad arricchire il racconto di sonorità contempora­nee, mentre il sound designer Roberto Passuti che ha curato un set elettronic­o.

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Da sapere Ospitati nel fresco del Parco di Casa Lyda Borelli di via Saragozza 236 — proprio di fianco al Teatro Il Celebrazio­ni — domani, sabato 21 e mercoledì 25 luglio (ore 21, ingresso gratuito, l’ambito è Bologna Estate), i tre appuntamen­ti, o più...

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