Salvato dalla telefonata di addio
L’uomo ha perso il lavoro e ha tentato il suicidio, ma prima ha chiamato sua sorella
Perde il lavoro e decide di suicidarsi. Ma, fortunatamente, è stato salvato dall’ultima telefonata, quella di addio, fatta alla sorella che preoccupata ha chiamato la polizia. Due agenti sono riusciti a rintracciarlo in tempo. È stata la donna a chiamare il 113, comprendendo la gravità della situazione. È successo tra martedì e mercoledì notte in zona Savena. L’uomo aveva detto alla moglie di dover fare alcuni lavoretti in garage, invece, voleva impiccarsi.
Perde il lavoro e decide di suicidarsi. Ma, fortunatamente, è stato salvato dall’ultima telefonata, quella di addio, fatta alla sorella che preoccupata ha chiamato la polizia. Due agenti sono riusciti a rintracciarlo in tempo. È stata la donna a chiamare il 113, comprendendo la gravità della situazione. È successo tra martedì e mercoledì notte in zona Savena.
«Ciao, volevo sentirti un’ultima volta per salutarti. Ho perso il lavoro e non so come fare, così ho deciso di farla finita». Una telefonata nel cuore della notte. Da una parte la voce rotta di un 42enne disperato per aver appena perso il lavoro, molto probabilmente per motivi di salute, all’altro capo del telefono la sorella, che non vive in città. Pochi secondi per pensare a una soluzione. Così, lucidamente, ha chiamato la polizia spiegando che il fratello l’aveva appena contattata per salutarla dicendo che voleva ammazzarsi. Una volante del commissariato Bolognina-Pontevecchio è intervenuta immediatamente per scongiurare il peggio.
I due poliziotti sono andati a casa del 42enne al Savena ma lì hanno trovato solo la moglie, ignara di tutto. Mentre i due figli piccoli della coppia erano già a letto. «Mio
L’intervento della polizia
Gli agenti hanno trovato il 42enne in un garage e lo hanno convinto a scendere dalla scala. Sotto la trave aveva appeso un cappio
marito non è in casa», ha spiegato agitata agli agenti la signora: «È uscito dopo cena per andare a far dei lavoretti in garage». Un’abitudine del marito che non l’ha insospettita: non si è allarmata non vedendolo rientrare alle due di notte. Almeno fino a quando i poliziotti si sono presentati sull’uscio di casa. A quel punto in stato confusionale la donna ha indicato a fatica agli agenti la via dove si trovava il garage. Una corsa contro il tempo. In quella via i box dei garage erano più di una quarantina, così uno ad uno sono stati controllati fino a quando sono arrivati davanti a quello in cui si era barricato il 42enne. La saracinesca era socchiusa. Quando i due agenti hanno sollevato la porta del garage, l’uomo agitato era appena salito su una scala per togliersi la vita. Sotto una trave aveva legato un cappio. I poliziotti hanno tentato di farlo ragionare, mentre il 42enne disperato spiegava loro: «Ho perso il lavoro, non posso più lavorare. Non so come fare». Non sembrava voler desistere, così i poliziotti sono intervenuti bloccandolo e calmandolo. In ausilio nel frattempo da piazza Galileo è arrivata un’altra volante: altri agenti sono rimasti insieme alla signora, anche lei sotto choc, per calmarla.
L’uomo è stato tranquillizzato ed è stato affidato ai sanitari del 118, che lo hanno accompagnato in ospedale per accertamenti. La moglie del 42enne ha ringraziato la cognata e i poliziotti per aver evitato la tragedia.