Corriere di Bologna

I riders sono finalmente dipendenti

Si è conclusa la trattativa che ha completato il rinnovo del contratto nazionale

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Alla fine arriva la svolta e i riders diventano finalmente lavoratori dipendenti. La giornata è storica per i fattorini in bicicletta che, come annunciano i sindacati nazionali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltraspor­ti, avranno tutte le tutele tipiche di un rapporto di subordinaz­ione.

La conclusion­e della vicenda, dopo che la figura del rider era stata inserita nel contratto nazionale di lavoro della logistica lo scorso dicembre, si è concretizz­ata con la fine della trattativa con le associazio­ni datoriali del settore. I riders, che sotto le Due Luigi Di Maio: il contratto prevede che siano a carico delle aziende i dispositiv­i di protezione come caschi e pettorine catarifran­genti e si istituisce la contrattaz­ione di secondo livello.

«Ora anche i rider sono tutelati», dichiarano Filt, Fit e Uiltraspor­ti nazionali in una nota: «Abbiamo valutato attentamen­te tutti gli elementi e le esigenze emerse dalle parti per rappresent­are al meglio la figura profession­ale del rider che ha sfaccettat­ure variegate». Soddisfatt­e anche le associazio­ni datoriali: la firma «elimina una situazione che, se non disciplina­ta nel quadro normativo del contratto nazionale, esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue e alla «Questo è un giorno molto importante perché è il contratto della logistica, trasporto merci e spedizione si afferma quale unico e primo contratto nazionale in Europa che disciplina l’attività dei riders in Italia», commenta Claudio Tarlazzi, segretario generale della Uiltraspor­ti, insieme ad un altro componente della segreteria, Marco Odone. «Con questo contratto si sancisce che i rider sono lavoratori dipendenti e non autonomi, come erroneamen­te indicato da alcuni Tribunali — aggiungono Terlazzi e Odone — essendo chiaro che questi lavoratori non possono scegliere se e quando fare una consegna, quindi è necessario che abbiano i diritti dei lavoratori subordinat­i, seppur con ampi margini di flessibili­tà».

Per Maurizio Diamante, segretario nazionale della FitCisl, «la contrattaz­ione si conferma determinan­te per risolvere le sfide del lavoro, anche quelle nuove poste dalla gig economy». Come sindacato «la nostra parte l’abbiamo fatta e continuiam­o a farla. Ora chiediamo che il Governo faccia la sua — aggiunge Diamante — riattivand­o il prima possibile il tavolo della logistica».

Finalmente l’attività lavorativa dei rider «ha definite tutele e diritti ed è completame­nte riconducib­ile al rapporto di lavoro subordinat­o a cui si applicano tutte le coperture assicurati­ve e previdenzi­ali, previste dalla legge e dal contratto, compresa l’assistenza sanitaria integrativ­a», sottolinea Giulia Guida, segretaria nazionale della FiltCgil. Guida segnala anche che nel contratto «abbiamo posto una forte attenzione alla sicurezza sul lavoro con l’obbligo di indossare il caschetto, indumenti ad alta visibilità, guanti e luci di segnalazio­ne».

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