Freak e la filuzzi Un connubio inedito
La band l’Osteria del Mandolino realizza un disco che riporta in auge il genere popolare emiliano. Tra i brani, anche un inedito dell’ex leader degli Skiantos scritto per Raoul Casadei. Titolo: «Cuori solitari»
Un nuovo album di filuzzi, con apparente intruso. L’intruso si chiama Roberto «Freak» Antoni e come si saprà, con i valzer e le mazurche non c’entrava niente. Ma andiamo con ordine.
C’era un tempo in cui per definire quelle serenate dedicate all’amata che si affacciava al balcone si usava dire «musica portata dal musicista». La musica, in quei casi, si portava. Come un dono. Ripensando a quell’espressione delicata, rispettosa, oggi inusuale, ma anche alle osterie, luoghi dove i musicisti, anche quelli che dedicavano le serenate alle loro belle, si formavano e suonavano tra bicchieri di Sangiovese e fagioli con le cotiche, è nato un singolare cd, Sotto la Magnolia — il titolo è ispirato a un vecchio brano — portato alla luce dall’Osteria del Mandolino, progetto che sta facendo conoscere a un pubblico sempre più vasto la musica che si sviluppò in Italia tra Ottocento e Novecento attraverso la nobilitazione di autori illustri di valzer, polka, mazurka, marcia, serenata. Le musiche, in una parola, ballabili.
Per Bologna e dintorni, bastava la parole: filuzzi. Che si ballava davvero dappertutto. Ai tempi dei 78 giri, anche nelle case private e i cortili. Ma le curiosità saltano all’occhio appena si apre il disco. Gia la copertina trasmette allegria con quella foto — non ritoccata, autentica — che ritrae persone all’aperto intente a ballare felici e un robot giocattolo (è il BB-8 di Star Wars)
con bambina in primo piano. L’interno fa invece pensare che l’operazione è filologica con uno stralcio tratto da 54
di WuMing all’interno.
Prodotto dalla stessa Osteria del Mandolino e da Oderso Rubini, arrangiato dal musicista Antonio Stragapede, è composto da 12 tracce strumentali, tutte inedite a parte il main theme de Il Postino del Premio Oscar Luis Bacalov, ma compare anche un brano cantato. E il testo è stato scritto proprio da Roberto «Freak» Antoni. La scoperta, ma è il caso di dire riscoperta, è dovuta a un episodio fortuito. Racconta Oderso Rubini, che di Freak e gli Skiantos fu produttore: «Stavo cercando delle cose per un nuovo progetto sugli Skiantos e mi trovo questo testo per caso. Ebbene, mi accorgo che era dedicato a Raoul Casadei». Il testo, scritto tra il 1984 e il 1985 — il cui incipit fa «Alto sportivo, bella presenza / cercherebbe compagna per dividere esistenza / che ami i laghi e sia piacente / senza prole e intelligente» — venne in mente ad Antoni in seguito a un’intervista di Frigidaire a Raoul nel 1984, e a quei tempi ebbe del sensazionale. Un periodico di sinistra radicale in dialogo con il re del liscio, con tanto di foto scattate al Centro internazionale Ca’ del liscio, la megabalera di Casadei fuori Ravenna, fece scalpore. Oderso contatta Stragapede, gli chiede di musicarlo e la canzone Cuori solitari la troviamo oggi come traccia n. 5 del disco in chiave polka.
Ma l’album, che verrà presentato domani al Ponte della Bionda (alle 21.15, a seguire, ovviamente, il ballo), racconta una lunga storia. Una storia, spiega Stragapede, «in cui dietro il termine di “ballabile” c’erano grandi compositori. Queste sono musiche colte e popolari allo stesso tempo. E la filuzzi col tempo si è diffusa nel mondo». Il disco è suonato rigorosamente con strumenti originali, dal mandolino alla chitarra, all’ocarina. Niente elettronica. Originali come i brani, dalla stessa Osteria del mandolino in apertura, a Sotto la magnolia, da Autovelox a Miseria e nobiltà. Con Stragapende, al mandolino e chitarre, suonano Peppe Aiello al contrabbasso, Domenico Celiberti, mandolino e voce, Federico Massarenti alle ocarine, Massimo Pauselli al clarinetto, Guido Sodo al mandolino. Molte le partecipazioni amichevoli, da Marco Marcheselli con il suo organino a Caro Maver, Paolo Roberto Pianezza (ha dato la voce al brano di Antoni), Francesca Alinovi fino a Ruggero Passarini con la sua fisarmonica magica il cui nome evoca ricordi.
«Ruggero — ancora Stragapede — è la musica a Bologna. Basti dire che una sera suonammo in una cena organizzata da Dalla e lui appena lo vide s’inchinò. E quante volte le persone lo fermavano ricordando che le aveva fatte sposare. Per forza: ha fatto ballare tutti! Questo per dire anche che c’è tutto un mondo intorno alla musica da ballo che non è solo quello a cui siamo abituati ma che risale alla grande tradizione dei balli ottocenteschi e dei grandi autori».