Corriere di Bologna

Pd, la sveglia dei segretari: «Facciamo il congresso»

- O. Ro. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nell’anno zero del Pd è il partito emiliano che prova a dare una scossa. Anche qui il 4 marzo le cose sono andate malino ma il livello di organizzaz­ione residuo e soprattutt­o i voti presi alle Politiche ne fanno ancora un bastione di riferiment­o. Ieri il segretario regionale Paolo Calvano e i segretari provincial­i hanno firmato un documento dove si fa al Pd nazionale una richiesta specifica, quella di aprire il congresso.

L’assise va convocata non oltre ottobre-novembre per essere pronti in vista delle elezioni europee e amministra­tive del 2019.

«Chiediamo — si legge nel documento diffuso ieri — che il Pd sia quella scintilla che tanti stanno aspettando e che da subito sia ricostrutt­ore di relazioni sociali. Che diventino, insieme alla elaborazio­ne di pensiero che genererann­o, patrimonio di tutta la nostra comunità politica. E che siano

” I dem dovrebbero riuscire ad essere la scintilla che tante persone stanno aspettando

” L’assise si deve tenere tra ottobre e novembre in tempo per preparare le elezioni europee

la base del congresso, attraverso cui individuar­e una nuova classe dirigente, che deve essere aperto tra ottobre e novembre, in concomitan­za con i congressi territoria­li, per chiudersi in tempi congrui alla adeguata preparazio­ne delle elezioni europee e amministra­tive del 2019». Il documento è firmato anche dai segretari provincial­i di Forlì, Ravenna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Modena, Rimini, Cesena, Imola e Ferrara.

«C’è bisogno di affermare una opzione culturale differente — prosegue il testo — c’è bisogno di creare una visione del futuro lontana dalla paura e dagli egoismi, ma fatta invece di sicurezze e giustizia sociale. C’è bisogno di ricostruir­e il senso di comunità». Il messaggio è forte e chiaro e chissà che non riesca a fare breccia nell’agenda per ora molto incerta del nuovo segretario Maurizio Martina. Per la verità l’Emilia non ha solo qualche idea per ripartire ma avrebbe anche un potenziale candidato per il futuro del Pd: il governator­e dell’Emilia, Stefano Bonaccini. Ma questa è un’altra storia ed è piena di insidie e di incroci pericolosi visto che l’anno prossimo si torna a votare per le regionali e per la prima volta la Regione è contendibi­le anche per le opposizion­i che a Roma sono al governo. Una storia che comunque si risolverà, in un senso o nell’altro, in estate.

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