Corriere di Bologna

«Tessera del tifoso fatta solo per amore»

Vecchia Guardia

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Se in curva Andrea Costa parli di Beba, parli di un pezzo di storia rossoblù. Dal 2001 Beba, insieme a Lelone, muove le fila della Vecchia Guardia, gruppo nato da una costola dei Forever Ultras: «Il gruppo ha questo nome perché è dedicato ai vecchi ultras che c’erano anche prima del 1974, come il “Bimbo” o i ragazzi dei Commandos o delle Brigate Rossoblù. Una volta dovevi stare in occhio in trasferta, non c’erano le scorte come ora e spesso nelle altre città giravi a piedi». I tempi sono cambiati e oltre le regole sono cambiati anche i costi: «Una volta ci divertivam­o e potevamo seguire la nostra passione con poco, ora servono oltre 2.500 euro per fare un campionato in trasferta, più il costo dell’abbonament­o casalingo» spiega Beba, vicino alle mille trasferte in quasi 45 anni di militanza. Un logo particolar­e — il bulldog che fa il gesto dell’ombrello – che ha molto successo sul materiale del gruppo, circa un centinaio di elementi e trasferte a cui si aggregano anche diverse famiglie, «perché ora la nostra filosofia è si mangia, si beve, si guarda la partita e si torna a casa». Il ricambio si cerca anche così, coinvolgen­do i giovanissi­mi. «Forse è più da tifosi organizzat­i che da ultras, ma se in trasferta aggredisco­no il nostro pullman difendiamo chi c’è sopra». Per creare ricambio la Vecchia Guardia è andata oltre il discorso tessera del tifoso («Ci siamo turati il naso per la maglia e per la città»), mentre per la politica non c’è spazio («Ha rovinato molte curve»). Da voce storica del tifo, Beba ricostruis­ce poi i rapporti interni alla curva e con il club: «Cerchiamo di avere sempre la stessa linea o quantomeno di confrontar­ci, poi i momenti di tensione ci sono in ogni curva. Con le società non ci possono avere più rapporti diretti come una volta, ma se ci sono richieste o problemi li segnaliamo allo Slo».

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