Il decalogo di Pippo
Mordere, spaccare la porta, divertirsi: le urla di Inzaghi sono il simbolo del lavoro rossoblù in montagna. Il tecnico vuole plasmare la mentalità del gruppo
Alta tensione Inzaghi, come lo chiamava in telecronaca Carlo Pellegatti. Una tensione positiva, perché vedi gli allenamenti di Superpippo e capisci che li vive come se stesse ancora giocando: frizzante, risoluto, radiocomanda i movimenti di ogni giocatore ad alta voce. Ecco una sorta di decalogo delle indicazioni che il tecnico sta dando al nuovo Bologna.
Fai gol – Un imperativo, al punto che potrebbe diventare un hashtag: è in cima alla lista delle cose che Inzaghi urla ai suoi. Quando la palla arriva al finalizzatore, l’esortazione è immancabile e anche nelle pause il tecnico lo ricorda sempre: abituiamoci a fare gol anche in allenamento. Poteva essere altrimenti?
Mordere mordere mordere – Un’esortazione ripetuta tre volte, una delle chiavi del Bologna che verrà: intensità e pressione alta per riconquistare palla in posizione avanzata di campo. E se siamo noi a perdere palla, andare subito alla riconquista. Se serve, anche spendendo un fallo.
Buttatevi sempre nello spazio – Vale per le punte ma soprattutto per le mezze ali, probabilmente il ruolo chiave del suo 3-5-2: chi gioca lì deve sempre buttarsi nello spazio, che sia in area per cercare il gol o sugli esterni per arrivare al cross.
Il movimento deve sorprendere – Altro dettame mutuato dall’Inzaghi giocatore: specialmente in attacco o in mediana «il mio movimento deve essere una sorpresa per l’avversario». E ovviamente vietato stare fermi, per aiutare il compagno e per disorientare chi c’è di fronte.
Facciamo tutti tutto insieme – Uno dei motti del ritiro, testimoniato dall’immagine con i giocatori che sollevano una porta da spostare per l’allenamento. Si sta insieme, si suda insieme, si condivide il sacrificio anche a tavola (dove il regime è strettissimo): unica parziale deroga le mezze giornate di libertà, con cena della squadra in un ristorante e dello staff in un altro.
Non facciamoli respirare – Il nuovo Bologna deve strangolare l’avversario. Asfissiarlo. Se l’avversario è in difficoltà bisogna saltargli addosso e l’urlo per difensori e centrocampisti (che a volte devono vedersela con Inzaghi stesso) è sempre questo.
Sulle palle lunghe è roba nostra – Fin qui, causa defezioni, sulla difesa si è lavorato meno che su altri reparti ma un concetto è già chiaro: sui lanci lunghi dalle retrovie i tre centrali dovranno essere dominanti anticipando di fisico gli attaccanti avversari.
Divertiamoci – Buona parte degli allenamenti prevedono l’uso della palla e quasi sempre gli esercizi sono diversi tra loro, per tenere allenate le gambe ma anche la testa con le varie regole. E nel divertimento c’è anche competizione: chi perde (partitella o esercizio che sia), paga pegno in euro, multa che va nella cassa comune.
Veloci sulle punte – Un altro diktat tattico: Inzaghi prevede il giro-palla tra gli esterni e i centrali, ma quando c’è lo spazio (o quando Pippo esorta a farlo) bisogna innescare le punte — o appoggiarsi su di loro — nel modo più rapido possibile, verticalizzando senza indugi.
Spaccate quella porta – Si torna al primo punto del decalogo: c’è voglia di gol, pertanto serve decisione sotto porta. Ogni volta che un calciatore tira debolmente in porta Inzaghi grida questa frase, pronto ad applaudire chi lo fa e a sottolineare con un urlaccio di disappunto ogni gol sbagliato o ogni tiro ciccato.