PER FABER CANTANDO DE ANDRÈ
Rimini Stasera nel cortile della chiesa degli Agostiniani il concerto a più voci per ricordare l’album che il cantautore dedicò alla cittadina romagnola. Tra gli ospiti I Ministri, Zen Circus e John De Leo. Presente anche Dori Ghezzi: «Qui ci si stacca da
«Teresa parla poco, ha labbra screpolate, mi indica un amore perso a Rimini d’estate». Così cantava Fabrizio De Andrè nel 1978, in una canzone, Rimini, omonima di un album ispirato al racconto di una terra promessa, vacanziera e godereccia. Terra pur sempre di provincia, assunta forse più a contorno che ambientazione di storie che narrano il disincanto e lo smarrimento di personaggi sospesi tra l’illusione di un cambiamento solo passeggero e il ritorno alla dura realtà, sullo sfondo della disillusione di un interno paese che accarezzava il benessere di un boom economico che stava iniziando a fare i conti con i drammatici anni di piombo. E a quarant’anni esatti dalla pubblicazione di quel disco, proprio quella città, Rimini coglie al balzo l’occasione per celebrare la ricorrenza e ricordare lo stesso Fabrizio De Andrè. Lo fa chiamando a raccolta, per un concerto tributo, molti degli attori del cantautorato locale ma anche alcuni protagonisti del panorama musicale nazionale.
Spiccano i nomi dei Ministri, di Andrea Appino degli Zen Circus, Federico Braschi, dell’ex Quintorigo John De Leo e il duo formato da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti degli Avion Travel. Il concerto è organizzato dall’associazione Interno 4 con il patrocinio morale della Fondazione De Andrè è in programma alle ore 21 nel cortile della chiesa degli Agostiniani, cuore del centro storico. Nelle intenzioni degli organizzatori, il vero fiore all’occhiello della serata, l’Orchestra rimini classica, formazione di 26 elementi, diretta dal giovane Federico Mecozzi, che interpreterà uno per uno tutti i brani che compongono il disco accompagnata a turno dai cantautori riminesi Andre Amati, Dany Greggio, NicoNote, Massimo Marches, Massimo Modula e Giuseppe Righini.
Ecco perché «Rimini canta Rimini», come si legge nella locandina dell’evento. Anche se, va detto, in quel disco non compare nessuna traccia di luoghi, persone e fatti realisticamente legati alla città romagnola. «Andare a Rimini significava e significa secondo me ancora questo: staccarsi dalla realtà per andare a vivere seppure poco in un universo fittizio di cui si prova un gran bisogno — racconta Dori Ghezzi, che alla registrazione dell’album Rimini ha collaborato presentando anche la sua voce — Poi però si ritorna disillusi alla realtà più tristi di prima. È un album in cui personaggi fanno i conti con la crudezza di quello che accade nella dura realtà». Proprio Dori Ghezzi sarà ospite della giornata presentando alle 18.30 al Cinema Fulgor di Rimini il libro Lui, io , noi scritto assieme a Giordano Meacci e Franscesca Serafini. Rimini è il racconto di un sogno.